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Covid, Barbaro (Asi): 'Uscire dall’emergenza vuol dire rilanciare lo Sport, a partire dagli impianti'. Cochi: 'L'esempio di Roma capitale, ancora ferma'

05 aprile 2022 | 15.59
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Covid, Barbaro (Asi): 'Uscire dall’emergenza vuol dire rilanciare lo Sport, a partire dagli impianti'. Cochi: 'L'esempio di Roma capitale, ancora ferma'

Gli impianti sportivi come presidi della salute sul territorio. Serve un investimento da parte del Governo e delle amministrazioni cittadine”, questa la proposta del Sen. di Fd’I Claudio Barbaro, Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane. “È ben noto come l’attività fisica svolta regolarmente – prosegue Barbaro – sia strumento di prevenzione. I centri sportivi devono essere considerati e come tale trattati dalle Istituzioni, presidi di benessere. Non basta annunciare l’uscita dall’emergenza. Bisogna investire sullo sport e sulla salute”. “Gli Enti Locali affrettino, ad esempio, le procedure per concretizzare gli allungamenti delle concessioni comunali sanciti, durante l’emergenza, da leggi dello Stato”, termina Barbaro.

A Roma occorre sbloccare le procedure per la proroga di tre anni delle concessioni comunali prevista dalla normativa nazionale quale sostegno alle difficoltà Covid”, aggiunge Alessandro Cochi - dirigente nazionale ASI con delega ai rapporti con gli Enti Locali, nonché delegato allo Sport della Federazione romana di Fd'I - portando l’esperienza della Capitale. “Inoltre, è di fondamentale importanza, introdurre un’urgente semplificazione delle procedure per i lavori di miglioria negli impianti e quindi investimenti privati per l’arricchimento del patrimonio sportivo pubblico (soprattutto per consentire immediati interventi al fine di allineare l’offerta sportiva alle mutate esigenze dell’utenza e consentire allo stesso tempo una diversificazione dei ricavi). Noi crediamo nello Sport e nei suoi impianti come punto di riferimento del territorio”, prosegue Cochi.

Gli impianti sportivi potrebbero diventare anche luoghi centrali sul territorio a livello amministrativo ampliando l’offerta di servizi che questi ultimi potrebbero offrire alla cittadinanza, come il rilascio documenti. Immaginiamo che potrebbero ospitare, ad esempio, anche punti informativi turistici, Caf o centri di consulenza per l’avviamento alla pratica sportiva. Per quanto riguarda Roma, che portiamo ad esempio, ci sono più impianti sportivi comunali (circa 160 in regime di concessione senza contare i centri sportivi municipali) che uffici postali (135)”.

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