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Covid, Bassetti: "Chi nega morti è come terrapiattisti"

22 ottobre 2021 | 13.42
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Sui dati Iss spiega all'Adnkronos Salute: "Aumento incidenza e Rt non deve preoccupare"

Matteo Bassetti /Facebook
Matteo Bassetti /Facebook

"Pur essendo stato uno di quelli che ha sempre detto che i numeri dei" morti per Covid 19 in Italia, "soprattutto nel primo periodo, andavano rivisti e analizzati, mi vergogno di vivere in un Paese in cui c'è qualcuno che guarda quel report dicendo che su 130mila morti solo 3mila sono morti per Covid. Fate tacere questi terrapiattisti e negazionisti. Non se ne può più dei loro discorsi. Generano odio, confondono la gente, mistificano la realtà e non portano da nessuna parte". Lo scrive su Instagram Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando alcuni media che sono tornati ad avanzare dubbi sul reale conteggio dei decessi legati al Covid.

E all'Adnkronos Salute, dopo i dati del report Iss, spiega che il lieve incremento dell'indice Rt e dell'incidenza, che stanno risalendo di settimana in settimana, "non deve preoccupare": sono "dati su cui vigilare, ma guardiamo gli ospedali dove i reparti Covid sono quasi vuoti".

"Con l'85% della popolazione over 12 vaccinata con almeno una dose, e aggiungendo chi è immune naturalmente perché ha fatto gli anticorpi" avendo contratto l'infezione, "siamo in grande sicurezza e manca poco alla certezza. Ma se poi ci mettiamo che arriverà a brevissimo l'ok dell'Agenzia europea del farmaco Ema per il vaccino nei bambini di 5-11 anni, nei prossimi 2-3 mesi ci mettiamo in assoluta sicurezza".

"L'indice Rt sicuramente va guardato, ma ci sono stati altri momenti in cui è cresciuto, come sta accadendo anche con l'incidenza, a fronte comunque di una situazione ospedaliera sotto controllo - analizza Bassetti - Dobbiamo cambiare il modo di guardare a questa infezione. In una prima fase come quella dell'anno scorso potevamo parlare di incidenza perché non c'era l'effetto protettivo dei vaccini, e quindi avere tanti casi significava avere anche molti malati gravi, ricoveri in terapia intensia e decessi. Oggi è tutto diverso - rimarca l'infettivologo - Non dobbiamo guardare l'Rt e l'incidenza: certo occorre vigilare, ma vanno tenuti sotto osservazione i ricoveri in ospedale, dove mi pare che la situazione è di numeri assolutamente gestibili senza bisogno di aprire nuovi reparti o di mettere risorse sul Covid spostandole da altre patologie".

Bassetti evidenzia anche i problemi che potrebbero arrivare nel prossimo futuro. "Ci aspettano i mesi freddi dove avremo un incremento in generale delle malattie respiratorie, l'influenza e il Covid potrà tirare di nuovo tirare su la testa, ma non credo - conclude - che arriveremo a vedere i numeri del passato".

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