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Covid, Bonaccini: "Servono regole chiare e ristori"

17 dicembre 2020 | 07.57
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Stefano Bonaccini (Fotogramma)
Stefano Bonaccini (Fotogramma)

Fermare il Covid ed evitare la terza ondata: è questa "la priorità da affrontare con una nuova misura condivisa. Gli operatori economici non devono essere lasciati soli. Per il Recovery Fund il premier Conte guardi all'Emilia: il futuro si costruisce tutti insieme”. Così Stefano Bonaccini in un’intervista a Repubblica. “Il numero dei decessi, la sofferenza di tante persone, l'incredibile sforzo dei professionisti della sanità: serve altro per capire che dobbiamo evitare la terza ondata?”, chiede il governatore dell'Emilia Romagna. “Più che mai adesso è il momento di resistere – esorta -, con il vaccino alle porte e nuovi farmaci anti-Covid. Senza panico e rimanendo uniti, ne usciremo. Dobbiamo trovare una misura equilibrata e condivisa”.

“Il sistema con tre aree di rischio – prosegue il presidente della Conferenza delle Regioni - ha permesso di arrestare la crescita dei contagi, in maniera però non sufficiente, in particolare in alcune regioni. Se si decide di restringere ulteriormente, gli operatori economici non possono essere lasciati soli. A un ristoratore cui chiedi di tenere abbassata la serranda devi arrivare subito a ristori adeguati. Tutelare la salute è un vantaggio di tutti, il prezzo non può essere un carico solo di alcune categorie”.

Quanto al piano vaccini, Bonaccini giudica “positiva l'accelerazione, faremo in modo che in Emilia sia tutto pronto. Partiremo con il personale sanitario, socioassistenziale e i degenti delle residenze per anziani. In tutto oltre 180mila persone. Abbiamo già chiesto alle aziende sanitarie di raccogliere la disponibilità alla vaccinazione personale”. Riguardo la riapertura, il 7 gennaio delle scuole, afferma che “la scuola è una priorità. Stiamo lavorando insieme a prefetti, scuole, comuni e aziende di trasporto: c'è disponibilità a differenziare gli orari e siamo pronti a mettere in strada circa 500 mezzi in più, ricorrendo al privato. Mettiamo in campo anche i tamponi rapidi e tutto ciò che serve per ripartire il 7 gennaio, data che vorremmo fosse rispettata. La decisione spetta al Governo, ma noi ci stiamo impegnando per farcela”.

Sulla verifica di governo in corso, Bonaccini sostiene che “serve un piano per il Paese, fatto col Paese. In Emilia-Romagna abbiamo appena siglato il Patto per il Lavoro e per il Clima con 55 firmatari: dai sindacati alle banche, dalle imprese al terzo settore. Un piano di rilancio con investimenti pubblici e privati stimati in almeno 30 miliardi. Non vogliamo insegnare niente a nessuno, ma spero che qualcuno a Roma guardi ciò che stiamo facendo in Emilia, perché unire la società su obiettivi ambiziosi è possibile oltre che necessario. Nessun governo può immaginare di spendere in sei anni i 209 miliardi di euro del Next Generation Eu senza il concorso di Regioni e Comuni, sindacati e imprese. Il futuro lo si costruisce insieme”.

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