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Covid, Clementi: "Con quarta dose subito rischiamo di arrivare alla settima"

08 aprile 2022 | 19.34
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"Di 3 mesi in 3 mesi, auspico si valuti andamento epidemiologico e si aspetti l'autunno con vaccini aggiornati"

(AFP)
(AFP)

"Se si vogliono vaccinare contro Covid i fragili con un certo numero di dosi, va bene. Ma se andiamo avanti così di 3 mesi in 3 mesi, di booster in booster, rischiamo di arrivare alla settima dose" in breve tempo. "Io troverei sensato che, prima di lanciare i nuovi richiami, si valutasse l'andamento epidemiologico delle prossime settimane, che è previsto in decremento, e poi si decidesse se 'sparare la cartuccia' della quarta dose subito, oppure aspettare settembre-ottobre". E' la riflessione di Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dopo che oggi ministero della Salute, Istituto superiore di sanità, Agenzia italiana del farmaco e Consiglio superiore di sanità hanno reso noti i gruppi indicati per il secondo booster, cioè over 80, ospiti delle Rsa e alcune categorie di fragili dai 60 anni in su.

"Siamo nel solco di quella prudenza che qualcuno ha valutato come eccessiva" e "che ha caratterizzato il nostro atteggiamento" sulla gestione di Covid-19, sottolinea il virologo all'Adnkronos Salute. "Anche sulla quarta dose di vaccino anti-Covid intravedo questa linea", osserva. "E' vero che c'è stata questa ripresa dell'infezione e che c'è stato anche un relativo incremento dei decessi, per come sono sempre stati calcolati, cioè sulla base della semplice contabilità del tampone positivo. Ma ora l'andamento sembra andare verso una discesa dei casi. Io mi chiedo: poi a settembre-ottobre che si fa? Ha ragione l'immunologo Alberto Mantovani, quando dice che la vera sfida sarà in autunno, è lì che va valutata la quarta dose. Le persone che vacciniamo adesso, ad aprile 2022, a settembre saranno da rivaccinare, a dicembre saranno da rivaccinare di nuovo, a marzo di nuovo. Non è una battuta: si arriverà alla dose 7 così", avverte.

"Secondo me - conclude Clementi - avremmo potuto aspettare e fare un vaccino più aggiornato. I vaccini devono essere aggiornati" alle nuove varianti. "Che senso ha fare questi, vuotare le scorte? Sono perplesso".

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