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Covid e nuova variante 'cattiva': cosa dicono Bassetti, Pregliasco, Crisanti

03 maggio 2022 | 15.59
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Dopo l'allarme lanciato da Bill Gares

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Rischio di una nuova variante Omicron 4 o 5? Il covid può diventare più 'cattivo'? Dopo l'ultimo allarme di Microsoft Bill Gates, secondo il quale "siamo ancora a rischio che questa pandemia generi una variante ancora più trasmissibile" di Omicron "e ancora più fatale", virologi ed esperti italiani consultati dall'Adnkronos Salute gettano acqua sul fuoco pur dando ragione al filantropo che da anni finanzia la ricerca, quando esorta i leader mondiali ad attrezzarsi per far fronte ad altre crisi sanitarie.

Bassetti

"Non so che informazioni abbia in mano Bill Gates, ma io personalmente non credo che il peggio debba ancora arrivare" nella pandemia di Covid-19. Mantiene una visione positiva Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Mi pare che in qualche modo il mondo abbia reagito con i vaccini. Abbiamo in qualche modo reso questo virus meno aggressivo di quanto fosse 2 anni fa. Le forme gravi sono decisamente di meno", commenta lo specialista, concordando invece con il miliardario filantropo su un altro punto evidenziato: quello di "avere esperti che lavorino per evitare future pandemie. Mi pare assolutamente ragionevole". Anzi, fa notare Bassetti, "noi la nuova pandemia già ce l'abbiamo, senza bisogno guardare all'evoluzione delle varianti Covid, perché i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno, se non facciamo un intervento coordinato da parte di tutti, 10 milioni di persone all'anno nel mondo nel 2050. Numeri pazzeschi".

"Il fatto che arriveremo ad avere delle varianti nuove di Covid e che saranno più contagiose", possibilità evidenziata da Gates, "mi pare che stia già succedendo - osserva Bassetti - Ma rispetto alla possibilità che siano più letali non sono completamente d'accordo, mi pare una voce un po' di sventura". E' importante in ogni caso investire su team di esperti sul fronte del rischio pandemie. "Io - precisa - sono un po' scettico sul ruolo che può avere l'Organizzazione mondiale della sanità, e sono un po' critico su alcune misure prese o non prese" dall'Agenzia Onu, "su alcuni errori commessi. Ci vorrebbe un ente veramente terzo, non dipendente dai capitali dei Paesi; un ente dove viene messo un fondo indipendente, un ente basato tutto sulla competenza e sul merito".

Ricciardi

"Penso che le preoccupazioni di Bill Gates vadano prese in seria considerazione perché basate su fatti obiettivi". A dirlo Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, raggiunto negli Usa.

Gismondo

"Non sappiamo come Sars-CoV-2 possa evolvere, perché le mutazioni sono assolutamente imprevedibili". Tuttavia, afferma la microbiologa Maria Rita Gismondo"secondo la storia delle pandemie, quando un virus evolve" come ha fatto il nuovo coronavirus assumendo i connotati di Omicron, ossia "in modo da essere molto contagioso e poco aggressivo in termini di patologia associata, si è nella coda della pandemia. Speriamo che la storia si ripeta anche per Covid. Potremmo non avere visto il peggio", ha avvertito il miliardario e filantropo, paventando il "rischio che questa pandemia generi una variante ancora più trasmissiva e ancora più fatale. Stupisce che un'affermazione simile arrivi da Bill Gates, perché non ha nessuna autorevolezza sanitaria per farla", osserva la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. "In ogni caso - aggiunge - dice qualcosa che ha una sua veridicità di fondo", e cioè che "le mutazioni del virus sono appunto imprevedibili". Gismondo invita però a guardare ai precedenti, alle pandemie del passato che hanno avuto un'evoluzione benigna che ci si augura possa avere anche Covid-19.

Quanto all'appello del fondatore di Microsoft, che esorta i leader mondiali a spendere di più per prepararsi a nuove, future minacce per la salute e stima in un miliardo di dollari il costo dell'operazione, "non abbiamo bisogno dell'invito di Bill Gates - chiosa l'esperta - per sapere che è prioritario attrezzarci all'evenienza di pandemie future. Lo ha detto già l'Organizzazione mondiale della sanità, lo diciamo tutti e quello che possiamo auspicare è che questa lezione non vada sprecata".

Pregliasco

"La storia dell'uomo - ricorda il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano - è costellata di disastri e situazioni critiche causati da infezioni batteriche o virali. Tante epidemie l'hanno scandita e determinata da sempre", e continueranno a farlo perché "non dimentichiamo che virus e batteri hanno un ruolo ecologico, evoluzionistico e di selezione naturale. In questo senso credo che prepararsi a nuove, future emergenze sia un giusto richiamo" il messaggio sul quale focalizzarsi tra le dichiarazioni di Bill Gates al 'Financial Times'.

Se il fondatore di Microsoft calcola nel 5% la probabilità che l'attuale pandemia possa doverci ancora riservare il peggio, secondo Pregliasco la stima "è discutibile". Però "io credo - ribadisce l'esperto - che quello di Gates sia un giusto richiamo all'importanza di imparare la lezione di questi anni". Non solo pianificando risposte efficaci e tempestive alle emergenze che verranno, ma anche "attuando tutte quelle attività di coordinamento e condivisione di informazioni che sono e continuano a essere cruciali contro Covid. E' importante fare tesoro delle esperienze acquisite - raccomanda il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano - e capire come l'interconnessione e lo scambio di dati sia fondamentale per prepararci" a sorprese future.

Crisanti

Se quella del miliardario filantropo è una riflessione che parte da un dato di fatto, e cioè che Covid sta cambiando, per il virologo Andrea Crisanti è anche vero che "non si possono misurare queste cose". La valutazione del magnate dell'informatica, commenta il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, "emerge dal fatto che in questo momento siamo di fronte a un processo evolutivo del virus che in qualche modo è spinto dalla necessità di trovare delle varianti che siano altamente trasmissibili e nello stesso tempo infettino persone vaccinate. Noi però - riflette l'esperto italiano - quello che possiamo delineare sono i contorni di questo processo evolutivo. L'esito non siamo in grado di prevederlo. Non necessariamente si avvererà quel che dice Bill Gates, non è possibile fare previsioni".

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