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Covid, Fontana: "Numeri non lasciano tranquilli, dobbiamo essere pronti a tutto"

21 agosto 2020 | 15.15
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Il governatore lombardo al meeting di Rimini: "Con maggiore autonomia avremmo potuto fare meglio. Nella sanità dobbiamo investire nelle assunzioni"

(Fotogramma)
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"Dobbiamo essere pronti a ogni tipo di eventuale rigurgito di questa maledetta epidemia, si vedono dei numeri che non lasciano del tutto tranquilli, anche se io credo che sia una situazione che deriva dall'importazione di virus che provengono da lontano, ma noi dobbiamo tenerla sotto controllo". Così Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, interviene al Meeting di Rimini sull'emergenza coronavirus.

"Il lavoro di monitoraggio territoriale al quale si sta dedicando grandissima attenzione è fondamentale per individuare e circoscrivere i focolai", aggiunge Fontana che ricorda come il "popolo lombardo ha saputo dimostrare un senso civico eccezionale. Noi partivamo da condizioni di gran lunga peggiori rispetto al resto del Paese, quello che si è verificato in Lombardia può essere paragonato solo ad alcune aree urbane del mondo, noi possiamo essere paragonati forse solo a New York, Madrid, con una violenza del virus difficilmente confrontabile", spiega. "Siamo partiti da una situazione drammatica e siamo riusciti a dare delle risposte assolutamente importanti e utili per poter rientrare nella normalità a cui guardiamo con grandissima attenzione", conclude Fontana.

"Se fossimo partiti con quella maggiore autonomia che richiediamo da tempo si sarebbero potuti sicuramente evitare degli errori ha aggiunto Fontana - avremmo avuto una squadra più compatta. Se avessi potuto assumere medici e infermieri per i quali avevo le risorse, senza andare a gravare sul bilancio dello Stato, avremmo potuto dare delle risposte ancora migliori".

Per quanto riguarda la sanità infatti secondo il governatore tra le mosse necessarie "dobbiamo investire nelle assunzioni, con la pandemia abbiamo potuto iniziare ad assumere anche se avremmo bisogno di ulteriori assunzioni, dobbiamo cercare di organizzare una rete territoriale, dovremmo cercare di continuare a investire nel miglioramente tecnologico dei nostri ospedali". Non solo. Fontana sottolinea l'importanza di realizzare nuove strutture e della formazione. "Investire e dare più spazio anche al fatto che ci sia un maggior numero di medici che possano laurearsi e specializzarsi nel nostro Paese, il numero chiuso dovrà forse essere un po' rivisto o dovrà essere modificata questa impostazione, oggi noi abbiamo anche carenza di personale sanitario", sottolinea. "Un argomento di carattere generale, ma che va anche ricordato in questa sede, è che forse bisogna avere il coraggio di cercare di rendere più rapide le procedure di questo Paese, bisognerà avere il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo della burocratizzazione. Se la Regione Lombardia da quando decide di realizzare un ospedale al momento in cui posa la prima pietra, senza che non ci siano interruzioni di carattere giudiziario, ha bisogno di 4 anni io dico che c’è qualcosa che non funziona. Se questa cosa non poteva andare bene nell'epoca pre Covid, ancora meno può andar bene nel post Covid", conclude Fontana.

Quanto alla riapertura delle scuole Fontana non nasconde i timori. "Vedo un po' di confusione e la cosa mi preoccupa". Per il governatore c'è un tema a monte che non è stato affrontato, ossia "il problema di come portare a scuola i nostri ragazzi. Io da mesi sto denunciando il fatto che il servizio pubblico locale, con le attuali regole, non sarà in grado di portare tutti a lavoro o a scuola, se non si riuscirà ad ottenere una diversificazione degli orari di inizio per le diverse attività. E' una questione che io ho posto, ma alla quale non abbiamo ancora avuto una risposta", spiega. "Sono convinto che non possiamo come Paese, in questo momento, rinunciare alla riapertura delle scuole e delle università, perché altrimenti rischiamo di perdere, al di là della credibilità dei nostri ragazzi, una cosa fondamentale: la socialità. Mi auguro che in questi giorni si possano fare delle riflessioni su questi argomenti e che il 14 settembre si possano riaprire le scuole. Sono un po' preoccupato", conclude Fontana.

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