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Covid, Gallera: "In Lombardia situazione meno critica di altre regioni"

21 ottobre 2020 | 10.06
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(Fotogramma)
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La situazione in Lombardia, sul fronte dell'emergenza Covid, "è meno critica che in altre regioni. I numeri assoluti qui sono più alti perché la Lombardia ha più abitanti. Ma a domenica scorsa qui avevamo un ricoverato ogni 9.389 abitanti. In Campania erano uno ogni 6.800, in Lazio uno ogni 5.345, in Liguria uno ogni 3.858, in Piemonte uno ogni 5.884. Ci sono almeno dieci regioni in una situazione peggiore rispetto a noi, stiamo gestendo l'emergenza. Che vuol dire controllare il contagio ed evitare che gli ospedali debbano bloccare l'ordinario". Lo afferma Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare, in un'intervista a La Repubblica.

In molti ospedali lombardi "Si stanno riconvertendo alcune attività ordinarie, ma non siamo al blocco totale come la scorsa primavera. Quando, in un mese, siamo passati da poco più di 700 letti di intensiva a 1.800, da mille a 12 mila posti di pneumologia. Siamo in grado di far fronte all'emergenza. Questa settimana riapriremo anche i reparti della Fiera di Milano e di Bergamo, dove ci sono altri 300 posti".

E sul mancato raddoppio delle terapie intensive, spiega che "A giugno abbiamo approvato un piano per raddoppiarle in modo strutturale ed evitare di trasformare i letti 'non Covid' in 'Covid' bloccando l'ordinario. Lo abbiamo stilato come chiesto dal governo, che ha stanziato per la nostra regione 250 milioni per arrivare a oltre 1.400 posti. Lo abbiamo mandato al ministero che ha dato l'ok a fine luglio: da allora, però, siamo in attesa del commissario Arcuri, che solo venerdì scorso ha nominato le aziende che faranno da enti attuatori. I ritardi non sono nostri", conclude Gallera che rivendica il recupero delle prestazioni ordinarie nelle strutture lombarde.

"Non ci sono problemi, il sistema in Lombardia funziona: delle migliaia di casi che stiamo trovando, il 90 per cento sono asintomatici, segno che le diagnosi avvengono grazie al contact tracing. La situazione di Milano è difficile, ma ci sono più di mille contagi al giorno nell'area metropolitana. Se consideriamo che ognuno ha almeno una decina di contatti stretti, l'Ats ogni giorno dovrebbe fare dalle 7 alle 10 mila chiamate di tracciamento. Il personale è stato potenziato, si è passati da 40 a quasi 200 operatori, ma i numeri sono enormi. E non è vero che i vaccini non basteranno: abbiamo comprato 2.9 milioni di dosi, copriremo il 75 per cento delle fasce 'target' indicate dal ministero", afferma Gallera.

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