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Covid, Galli: "Più contagi portano più morti"

02 agosto 2020 | 08.52
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L'esperto: "Anche gli stadi sono a rischio"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Non possiamo permetterci di rinunciare alle precauzioni. L'Italia, grazie a un serio lockdown, ha una posizione di vantaggio rispetto a molti altri Paesi, che però si può perdere alla prima distrazione". Lo dice Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano e primario dell'ospedale Sacco, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'.

Galli è d'accordo con la linea dura del Comitato tecnico scientifico sui treni: "Capisco i turisti che viaggiano scomodi, ma se devo fare il mio mestiere dico che è meglio aspettare a togliere le distanze. Cts troppo duro? I miei colleghi non sono nati ieri. Sembrano severi, ma spesso mi trovo in linea con le loro decisioni".

"Anche sulle discoteche è passata la linea dura? Vanno evitati gli assembramenti, pure allo stadio, e anche all'aperto in caso di contatti ravvicinati è bene non dimenticare distanze e mascherine". "Se il virus è mutato? E' lo stesso dell'inizio e sperare che sparisca da solo come la Sars mi pare complicato. Sulla seconda ondata non è questione di stagioni, ma di focolai che non sfuggono al controllo", ha aggiunto.

"La polemica sui migranti è strumentale, c'è molto più virus in Italia di quanto possa arrivarne da loro, anche se in un mondo globalizzato ogni ingresso è rischioso", ha concluso Galli.

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