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Covid, Iss: booster 68% efficace contro Omicron, 91% su malattia grave

02 aprile 2022 | 12.27
LETTURA: 2 minuti

Mortalità non vaccinati 14 volte più alta di chi ha booster

(Afp)
(Afp)

L'efficacia del vaccino anti-Covid, in termini di riduzione percentuale del rischio, nel periodo di prevalenza Omicron (cioè a partire dal 3 gennaio 2022), è pari al 68% nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 in chi ha fatto anche la dose booster. Mentre scende al di sotto del 50% in chi ha le due dosi, fino al 41% in chi ha superato il 90esimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale. E' uno dei dati che emerge dall'ultimo aggiornamento del report esteso dell'Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati di sorveglianza Covid, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale.

Per quanto riguarda la prevenzione di casi di malattia severa, si arriva fino a un'efficacia del 91% nelle persone con booster. Fra chi ha fatto due dosi, l'efficacia varia dal 73% che si rileva per i vaccinati da meno di 90 giorni, al 75% che si calcola sia in chi è tra 91 e 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, sia in chi ha superato i 120 giorni.

OMICRON - Sars-CoV-2 può bussare due volte alle porte della stessa persona. Con la variante Omicron succede più spesso che in passato. E nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi Covid segnalati è data pari al 3,5%. Un dato, quello segnalato dal report esteso dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sull'andamento di Covid-19, che risulta stabile rispetto alla settimana precedente.

Dal 24 agosto 2021 al 30 marzo 2022 sono stati segnalati 299.837 casi di reinfezione, pari a 3,1% del totale dei casi notificati. Numeri cresciuti nel tempo. E dalle analisi degli esperti, a partire dal 6 dicembre 2021, data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione di Omicron, si evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione per chi ha avuto la prima diagnosi da oltre 210 giorni rispetto a chi l'ha avuta più di recente; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni, rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi; nei più giovani, dai 12 ai 49 anni, e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.

MORTALITA' - "Il tasso di mortalità" Covid "standardizzato per età, relativo alla popolazione over 12, nel periodo 4 febbraio-6 marzo 2022, risulta essere per i non vaccinati circa 14 volte più alto rispetto a chi ha fatto il booster (51 decessi per 100.000 abitanti, contro 4/100.000).

Nel capitolo in cui si analizza l'impatto della vaccinazione nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi, si osserva che il tasso di ospedalizzazione nel periodo 11 febbraio-13 marzo per i non vaccinati è circa 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (140 ricoveri per 100.000 abitanti contro 22/100.000). Il tasso di ricoveri in terapia intensiva nello stesso periodo risulta invece per i non vaccinati circa 9 volte più alto rispetto a quello che si registra in chi ha fatto il booster (9 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti contro 1/100.000).

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