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Covid Italia, Bassetti: "Fuori da seconda ondata, ora vaccinare 100% fragili"

24 maggio 2021 | 15.03
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"A ottobre sicuramente nuovi casi, dobbiamo arrivarci con totalità dei soggetti a rischio protetti"

(Fermo immagine da Fb)
(Fermo immagine da Fb)

"Sicuramente da questa seconda ondata" di coronavirus "siamo praticante fuori". Lo dice all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

"Di accessi in ospedale ora ce ne sono talmente pochi che in pratica gli ospedali devono svuotarsi dei casi presi in carico nei mesi precedenti. Quindi la seconda ondata la stiamo mettendo completamente alle spalle. Adesso però - avverte Bassetti - si deve fare di tutto entro ottobre, quando avremo certamente dei nuovi casi perché questo virus, lo abbiamo imparato, ha un andamento stagionale, per arrivarci con la popolazione più debole vaccinata al 100%".

"L'immunità di gregge - ricorda l'infettivologo - ci dice che dobbiamo arrivare al 70% della popolazione generale vaccinata. Va bene se arriviamo al 70% della popolazione generale, ma dobbiamo arrivare al 100% delle fasce a rischio. Su queste categorie dobbiamo fare una campagna per vaccinarli tutti, non possiamo permetterci di lasciarne fuori neanche uno. Li dobbiamo convincere. Bisogna tornare a parlare con questa gente".

"Quella che secondo me è una grave mancanza del ministero della Salute - afferma Bassetti - è che una seria campagna informativa non sia mai stata fatta. Noi siamo arrivati fin qui che la gente si è vaccinata perché ha visto quel che è successo negli ospedali o per quel che ha letto sui giornali e basta. Ma non si è mai vista - sostiene - una campagna informativa fatta dal ministero che a spron battuto, con spot ogni sera ininterrottamente, spiegava l'importanza della vaccinazione. Così andava fatta, come negli altri Paesi. Bisogna parlare e spiegare a queste persone. Se si parla e si spiega molti si convincono. Alla fine può rimanere uno zoccolo duro" di non vaccinati "ma non più del 5%".

Quanto all'uso delle mascherine, Bassetti osserva: "Per come è la legge oggi in Italia, se io turista vengo in Liguria e vado in spiaggia devo andarci con la mascherina perché è un luogo pubblico. Ma ci facciamo ridere dietro dal mondo! Non possiamo pensare di levarla come ha detto qualcuno ad agosto. Quando a giugno ci saranno 30 gradi andremo con la mascherina sul bagnasciuga?".

"Tenere la mascherina all'aperto - sottolinea Bassetti - è una presa in giro per come la teniamo oggi. Vedo gente con le mascherine sotto il naso perché ha paura che gli facciano la multa e gente che cammina in luoghi sperduti con la mascherina che li copre completamente. Ma stiamo impazzendo? Dobbiamo uscire dalla logica dei divieti affinché - dice l'infettivologo - la mascherina non più obbligatoria diventi un presidio come tanti che coscientemente utilizziamo per difenderci dal virus. Non stiamo dicendo - chiarisce l'esperto - di levare la mascherina al supermercato o sul taxi o sull'autobus dove permane ancora il rischio e dovremo aspettare ancora un po'. Stiamo dicendo di levare la mascherina per chi va in spiaggia perché finiamo per essere ridicoli".

"Uno Stato è tanto più forte e rispettato - sottolinea l'infettivologo - quanto è più capace di far rispettare le proprie regole e io penso che la mascherina in spiaggia sia una regola difficile da far rispettare. E' molto più serio dire 'la mascherina non è più obbligatoria ma mettetevela quando entrate in contatto con qualcuno', a questo punto diventa un consiglio e non più un'imposizione. Dobbiamo uscire da questa logica dell'imposizione".

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