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Covid Italia, Nuova Erreplast: nostre FFp2 made in Italy con 98% filtraggio ma Pa non le acquista

01 marzo 2021 | 19.57
LETTURA: 7 minuti

L'imprendiore Raccioppoli, prodotte 10 mln di mascherine a Marcianise, nostri dpi a Festival di Sanremo

L'imprenditore Domenico Raccioppoli nel suo stabilimento Nuova Erreplast di Marcianise
L'imprenditore Domenico Raccioppoli nel suo stabilimento Nuova Erreplast di Marcianise

Mentre divampa la polemica sulla qualità e il filtraggio delle mascherine Ffp2 importate dalla Cina, la prevenzione rispetto al contagio da Covid-19 inizia a parlare italiano, con dispositivi di protezione individuali completamente 'made in Italy', anzi 'made in Campania'. La Nuova Erreplast, azienda del Gruppo Raccioppoli, attiva nella zona Industriale di Marcianise, in provincia di Caserta, oggi è infatti in grado di produrre 1.800.000 mascherine al giorno, completamente 'in house', di qualità e con certificazione anch'essa 'made in Italy', rispetto a quelle turche e asiatiche delle mascherine cinesi. Ma il dpi 'made in Campania' è stato poco considerato finora dagli enti pubblici italiani nei loro acquisti, come spiega in una lunga intervista ad Adnkronos/Labitalia Domenico Raccioppoli, ceo di Nuova Erreplast.

"Grazie ad un investimento da 5 milioni di euro, totalmente privato e senza un euro pubblico -sottolinea- la scorsa estate siamo partiti con la produzione di mascherine chirurgiche, Iir ed Ffp2 con certificazione italiana Eurofins. La Medmask è la nostra Ffp2, che abbiamo dato in dotazione a Casa Sanremo 2021, è un prodotto interamente made in Italy, realizzato nei nostri stabilimenti di Marcianise ed è una Ffp2 altamente innovativa, con filtraggio di circa il 98% e, diversamente da certi modelli tuttora in commercio, hanno conseguito la certificazione italiana Eurofins, sono dotate anche di un sistema anti appannaggio per gli occhiali, nonché di foglietto illustrativo", spiega.

La Nuova Erreplast in occasione del primo lockdown ha infatti avviato una significativa conversione industriale e a fine novembre ha tagliato il nastro, prima nel Centro-Sud Italia, di un nuovo impianto per la produzione del 'Meltblown', materiale filtrante, necessario per la realizzazione di tutti i Dispositivi di protezione individuale. "Grazie all’installazione di un estrusione di Meltblown, ovvero la materia prima necessaria per la produzione di Dpi, oggi siamo in grado -racconta Raccioppoli- di produrre fino a 1.800.000 mascherine al giorno. Da quando è partita la produzione, abbiamo prodotto, in totale, oltre 10 milioni di mascherine".

Il Gruppo Raccioppoli è il primo in Italia, nonché tra i Top Ten Supplier in Europa, in grado di chiudere in house, nello stabilimento di Marcianise, tutta la filiera dei dpi, dalla materia prima al packaging, dando vita a un vero e proprio polo medicale nel Mezzogiorno del Paese. Polo che fa della qualità il punto di riferimento, proprio quando infuria la polemica sulle caratteristiche dei prodotti cinesi. "Purtroppo, ancora una volta, ci troviamo di fronte a una forma opinabile di concorrenza con i mercati, in particolare quello cinese e, ahinoi, finora il primo parametro di cui si è tenuto conto -racconta Raccioppoli- è stato il prezzo. Sottovalutando due aspetti fondamentali come la qualità del prodotto finito e, cosa ancora più importante, la natura e la valenza delle certificazioni rilasciate".

Le mascherine Ffp2, che sono 'universali', ovvero adatte a tutte le fasce di età, sono realizzate nell'azienda campana, spiega, "con tessuto non tessuto Meltblown in polipropilene che costituisce lo strato filtrante". "La particolare tecnologia Meltblown - aggiunge - è una filatura soffiata. Per mezzo dell’azione di stiro di un flusso di aria compressa e surriscaldata, la massa di polimero fuso viene trasformata in fibre lunghe e sottili che sono proiettate su un supporto di raccolta (tappeto) attraversato da un flusso d’aria di raffreddamento".

"Si crea così -sottolinea Raccioppoli- un velo di microfibre aggrovigliate il cui diametro è dell’ordine dei micron. Il polipropilene è un polimero estremamente versatile, leggero, traslucido, ha un’ottima resistenza meccanica ma allo stesso tempo è flessibile. Ha una buona resistenza al calore e un'ottima stabilità dimensionale. Presenta ottima resistenza chimica ai solventi. È ben noto e utilizzato da lungo tempo anche nella realizzazione di mascherine. Le mascherine FFP2 sono oggi il mezzo più potente che abbiamo per affrontare e proteggerci dal Covid-19", sottolinea ancora.

E quelle 'made in Marcianise' puntano ad abbinare qualità e certificazione. "Vorrei ricordare anche a chi acquista mascherine Ffp2 con soldi pubblici che i dpi sono disciplinati a livello europeo dal regolamento Ue 2016/425. Esso richiede che ogni prodotto rispetti dei 'requisiti essenziali di salute e sicurezza e delle procedure di validazione delle conformità'", sottolinea.

"Le maschere filtranti, sono regolate -sottolinea l'imprenditore dalla norma En 149. La valutazione di conformità porta all’apposizione del marchio Ce, senza il quale non è possibile la commercializzazione. Come primo elemento dunque i dpi devono presentare la marcatura CE e, quando si acquista il prodotto (Ffp1, Ffp2, Ffp3), su di esso deve essere presente il riferimento alla norma tecnica EN 149. Bisogna fare attenzione in fase di acquisto, dato che spesso ci si può imbattere in mascherine non classificate e prive di marcatura, la cui efficacia protettiva risulta quanto meno dubbia", sottolinea ancora l'imprenditore.

Mentre gli investimenti messi in campo dalla Nuova Erreplast 'pagano'. "Noi abbiamo iniziato a produrre mascherina certificate -sottolinea Raccioppoli- sin dal mese di giugno dello scorso anno. Come spiegavo poc’anzi, abbiamo sostenuto un investimento di oltre 5 milioni di euro, totalmente privato e senza contribuzione pubblica, per l’acquisto di un impianto che producesse Meltblown, ovvero materia prima. Un investimento che ci ha permesso di diventare tra i Top Ten Supplier in Europa, in grado di chiudere totalmente in house, nello stabilimento di Marcianise, tutta la filiera dei Dpi, dalla materia prima al packaging, creando il primo Polo medicale nel Mezzogiorno del Paese", ribadisce.

Investimenti che hanno portato nuovi posti di lavoro. "Abbiamo incrementato di venti unità -spiega Raccioppoli- il numero di dipendenti e ci sarebbero i margini per ulteriori nuovi posti di lavoro all’interno della nostra azienda, se solo le istituzioni fossero più propense al dialogo e, anziché portare soldi in Cina per acquistare dpi farlocchi, decidessero di acquistare dpi di produzione interamente italiana, dalla materia prima al packaging".

Il segreto di questo successo produttivo, per Raccioppoli, "sta nell'avere una visione e anticipare i tempi". "L’investimento da 5 milioni - ricorda - è partito nei mesi del lockdown, quando si registrava in Italia una forte domanda di mascherine e una limitatissima offerta. Il nostro Gruppo, già presente a Marcianise con un’azienda che produce packaging per food e per abbigliamento, di fronte all’improvviso calo di domanda soprattutto per il settore moda, ha deciso di convertire parte degli impianti per dare risposte alla emergenza e alla forte domanda di dpi".

Ma come va la vendita dei Dpi in Italia? "Diciamo bene, ma non benissimo: fortunatamente -spiega l'imprenditore campano- abbiamo una forte richiesta dal mercato privato, infatti grandi aziende si affidano a noi per la produzione di Dpi destinati alle loro maestranze. Mentre riscontriamo una scarsa domanda da parte del settore pubblico che, chissà secondo quale logica, preferisce ancora rifornirsi su mercati esteri che, come si è visto, non danno nessuna forma di garanzia in materia di tutela della salute", sottolinea ancora.

E quindi la strada è sondare i mercati esteri. "Abbiamo iniziato ad esportare i nostri prodotti anche in alcuni mercati europei, ma la strada da percorrere è ancora lunga e noi intendiamo andare fino in fondo", spiega ancora Raccioppoli. Resta però l'impressione dell'ennesima occasione persa nel nostro Paese. "La miopia di chi ha gestito l’emergenza finora -conclude Raccioppoli- è sotto gli occhi di tutti. La nostra storia dimostra che facendo leva solo sul nostro know how e sulle nostre risorse finanziarie, grazie anche al supporto di qualche istituto di credito che ha creduto in noi, siamo riusciti a creare il promo Polo medicale e del packaging asettico e antibatterico del Paese e per di più nel Mezzogiorno".

E i dpi 'made in Campania' sono sbarcati anche al Festival di Sanremo. Nuova Erreplast sarà infatti technical partner di Casa Sanremo 2021, supportando l'organizzazione mediante la fornitura di: 3.000 mascherine Ffp2 (Dpi) di produzione made in Italy, modello Medmask con certificazione italiana Eurofins, prodotte da Nuova Erreplast negli stabilimenti di Marcianise (Ce); 50 colonnine autoportanti, complete di dispenser per liquido igienizzante, in collaborazione con Sydex Spa, azienda campana eccellenza nel settore dell’igiene della persona.

E ancora un 'Sanitary gate', realizzato con il supporto dell’azienda Giulio Barbieri - Outdoor Solutions di Poggio Renatico (Fe), che sarà posizionato all’ingresso principale di Casa Sanremo, ovvero in corso Garibaldi e visibile anche da piazza Colombo.

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