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Covid Italia oggi, smaltito effetto Pasqua: ricoveri in calo del 5,7%

04 maggio 2022 | 12.06
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Report Fiaso, -7,5% pazienti in terapia intensiva

(Fotogramma)
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Torna a scendere la curva dei ricoveri Covid in Italia. Smaltito l'effetto Pasqua, che la settimana scorsa aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%, nella settimana 26 aprile-3 maggio il numero delle ospedalizzazioni si è ridotto del 5,7%. E' quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Fiaso.

A diminuire nell'ultimo monitoraggio sono stati sia i ricoveri nei reparti ordinari per l'assistenza Covid (-5,7%) sia il numero dei pazienti nelle rianimazioni (-7,5%).

Persiste una quota consistente, pari al 20%, di pazienti no vax nelle rianimazioni, evidenzia Fiaso: "Hanno in media 75 anni e nel 100% dei casi sono affetti da altre patologie. Un dato che desta preoccupazione soprattutto perché, dall'analisi dei casi presenti nelle terapie intensive, emerge come a non godere della protezione vaccinale siano per lo più soggetti anziani e con comorbidità: proprio coloro che, invece, sono più a rischio di conseguenze gravi del Covid".

"Dopo la piccola scossa di assestamento di una settimana fa, dovuta molto probabilmente a un allentamento delle attenzioni durante le festività pasquali, negli ospedali siamo tornati a una fase di sostanziale stabilità con una tendenza al miglioramento - commenta Giovanni Migliore, presidente di Fiaso - Dal primo maggio sono cadute molte restrizioni, ma occorre continuare ad avere molta prudenza soprattutto se si vive accanto a soggetti fragili. Ormai, infatti, il 100% dei pazienti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti e questo detta indicazioni molto precise: la necessità di un'adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, inclusa la somministrazione della quarta dose e soprattutto il recupero dei non vaccinati con fragilità".

In particolare, chiosa, "osservare come i no vax attualmente presenti in terapia intensiva siano anziani e malati è un segnale preoccupante che spinge le aziende sanitarie e ospedaliere a continuare nell'ultimo miglio della campagna vaccinale per quei soggetti che sono ancora sprovvisti della copertura".

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