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Covid Italia, Pregliasco: "A settembre possibile nuovo picco"

09 giugno 2021 | 14.31
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Il docente alla Statale di Milano, parlando con l'Adnkronos Salute non esclude l'ipotesi una risalita di contagi come sta avvenendo oggi in Gran Bretagna

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Questa ipotesi c'è". Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell'Università Statale di Milano sul rischio di un nuovo picco di contagi a settembre come sta avvenendo oggi in Gran Bretagna.

"Dal punto di vista generale - spiega Pregliasco - quello che si vede nel Regno Unito è la presenza della variante indiana, che potremmo avere anche noi; la scelta di rallentare la seconda dose per dare maggiore spinta alla vaccinazione, che stiamo facendo anche noi anche se in modo un po' più mediato. E quindi le aperture possono dare questo elemento. Io da sempre - ricorda - dico apriamo con attenzione. Abbiamo ancora un serbatoio di mezzo milione di positivi - sottolinea il virologo - ovvero persone che possono contagiare altri in varia forma e con varia intensità. Per fortuna, quello che si vede in Inghilterra e che a mio avviso possiamo raggiungere anche qua - dice Pregliasco - è non avere un gran numero di casi gravi grazie alla vaccinazione dei soggetti fragili. Insomma l'elemento chiave è il vaccino che potrebbe metterci al sicuro".

Ma allora cosa è successo in un'Inghilterra con una percentuale altissima di vaccinati almeno con la prima dose? "La variante indiana - chiarisce il virologo - ha 'bucato' la prima dose" che non protegge come il vaccino completo.

AstraZeneca

"Per il vaccino di AstraZeneca potrebbe essere utile valutare una limitazione dai 50 anni in su per le donne e dai 40 in su per gli uomini come elemento prospettico" dice all'Adnkronos Salute il virologo, commentando il caso delle due giovani donne ricoverate a Genova, dopo la vaccinazione con AstraZeneca. "Ma a deciderlo deve essere l'Aifa in modo che sia ufficiale. Non basta una indicazione o una comunicazione".

Nei casi specifici "si tratta di approfondire e verificare quello che è successo. Bisogna vedere - afferma Pregliasco - se si tratta effettivamente di casi con coaguli e bassi livelli di piastrine. Ad oggi - conclude il virologo - sono 6 casi ogni milione di persone" le reazioni gravi al vaccino.

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