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Covid, l'ad di Qc Terme: "I nostri centri sono sicuri, il governo ci faccia ripartire"

17 marzo 2021 | 13.17
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Covid, l'ad di Qc Terme:

L'appello al governo, Andrea Quadrio Curzio, lo lancia forte e chiaro: "I nostri centri benessere sono sicuri, fateci riaprire tutte le attività e i servizi che sono in sicurezza". L'amministratore delegato di Qc Terme, tra le realtà più innovative nel settore del wellness, del termalismo e dell'ospitalità alberghiera, assicura che i presupposti per ripartire ci sono tutti. Dal 24 ottobre scorso, i loro centri benessere e hotel di charme a Pré Saint Didier, Milano, Torino, Monte Bianco, Roma, San Pellegrino, Dolomiti e Chamonix, sono chiusi, ad eccezione di quello di Bormio.

"La sensazione - spiega Andrea Quadrio Curzio all’Adnkronos - è che si siano dimenticati di noi, visto che non siamo una grande categoria. C'è stato un piccolo passo in avanti nell'ultimo dpcm e chi fa terapia o riabilitazione può stare aperto. Ma se sono aperte le terme in sicurezza non vedo perché non possano essere aperti anche i centri benessere, rispettando i protocolli. Se sei sicuro e fai del bene alle persone, devi poter stare aperto".

A parlare, del resto, sono i numeri. "Abbiamo riaperto l’estate scorsa - spiega ancora l'ad di Qc Terme - e su 300mila ingressi registrati tra l’estate e l’autunno non abbiamo avuto un solo caso segnalato. Anche il nostro personale non ha registrato alcun episodio di contagio nel periodo in cui siamo stati aperti. Siamo stati estremamente scrupolosi e attenti, speriamo di poter riaprire in sicurezza e con stabilità e continuità, credo dipenderà molto dalla campagna vaccinale ma non vedo le ragioni per tenerci chiusi".

Andrea Quadrio Curzio si dice pronto a mettere a disposizione le strutture nel caso in cui servissero spazi per la vaccinazione di massa: "Dovremmo organizzarci - spiega - ma oggi fare il vaccino è un dovere civico e siamo pronti a contribuire per quanto si può. Noi non ci siamo mai sottratti, abbiamo sempre fatto la nostra parte responsabilmente. Prima di Natale abbiamo pensato di regalare un soggiorno al personale medico e infermieristico quando avremmo riaperto".

Nel 2019 Qc Terme ha registrato un milione e 257mila presenze. Numeri significativi, che però nel 2020 risultano più che dimezzati. "Le presenze nel 2020 sono state 507mila - spiega Andrea Quadrio Curzio - mentre in termini di fatturato siamo passati da 91,5 milioni del 2019 a 39 milioni". E la situazione è pesante anche per il personale.

Nelle dieci strutture Qc Terme lavorano circa 850 persone tra dipendenti e collaboratori stabili e in questa emergenza sanitaria il 90% si è ritrovato in cassa integrazione. "Vivere in una città metropolitana in cig per 7 mesi è davvero dura - conclude Andrea Quadrio Curzio -. Siamo stati tra le categorie più penalizzate, all'inizio è passata l'idea che il nostro fosse un servizio non essenziale, ora però siamo davvero in difficoltà".

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