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Coronavirus, Locatelli: "Tra bimbi ricoveri e morti, 7% può avere Long covid"

15 dicembre 2021 | 11.16
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Secondo le stime Ecdc, "fra i bimbi 65 ricoveri, 6 intensive e 1 morto ogni 10mila casi"

Afp
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I vaccini anti covid sono importanti per "proteggere i nostri bambini dal rischio di sviluppare la malattia grave che, seppure raramente, comunque impatta in età pediatrica", anche con ricoveri e morti. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus, nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute sull'avvio della vaccinazione nei bambini di 5-11 anni.

Nell'età pediatrica, "secondo le stime dell'Ecdc", Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, "ogni 10mila casi sintomatici per Covid ci sono 65 ospedalizzazioni, 6 ricoveri nelle terapie intensive e, tristemente, un caso di decesso", ha poi sottolineato Locatelli.

Il Long Covid, spiega inoltre Locatelli, colpisce anche i bambini: "Vi sono evidenze che una percentuale quantificabile secondo alcuni studi nell'ordine del 7% può sviluppare i sintomi prolungati da patologia da Covid 19". Per Locatelli, quindi, "ci sono ragioni più che sufficienti "per salutare con grande gioia la possibilità che le famiglie italiane possano usufruire di questa opportunità" del vaccino.

E ancora: la s indrome multinfiammatoria sistemica, che può essere innescata da Sars-CoV-2 nei bambini "e che tutti abbiamo imparato a conoscere, ha un'età mediana di presentazione a 9 anni. Quasi il 50% dei casi, 45% per essere precisi, vengono a essere diagnosticati nella fascia di età che è da oggi oggetto della vaccinazione" anti-Covid, "5-11 anni. Il 70% di questi bambini può arrivare a richiedere un ricovero in terapia intensiva". "Lo strumento offerto dal vaccino - ha aggiunto - serve quindi a proteggere anche rispetto a questa sindrome". "Offrire ai bambini la vaccinazione risponde pienamente alla sensibilità genitoriale di offrire il meglio per la tutela della salute dei propri figli e rappresenta un atto di amore nei loro confronti", ha spiegato ancora Locatelli, sottolineando anche l'importanza del ruolo dei pediatri di famiglia per questa "importante opportunità" rappresentata dalla vaccinazione per i più piccoli. "I pediatri - ha spiegato - sono chiamati a sensibilizzare le famiglie rispetto ai benefici derivanti dalla vaccinazione anti -Covid, per contribuire alla somministrazione e per rispondere a tutti i dubbi".

Sul fronte variante Omicron, "non vi è motivo per pensare che l'età pediatrica possa essere esente da un eventuale contagio dalla nuova. Fortunatamente nel Paese, al momento, c'è una diffusione più limitata rispetto a quella che si osserva in altri Paesi del mondo e anche nel nostro continente", continua Locatelli.

"E' ragionevole prevedere che vi sarà un incremento nella diffusione percentuale della variante Omicron - ha aggiunto - Quanto rilevante lo vedremo in virtù dei dati che andremo ad accumulare. Anche perché ricordiamo che la somministrazione della dose booster" di vaccino "ripristina una protezione assai importante contro il virus", ha precisato.

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