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Covid Italia, vescovo Bergamo sospende prete no vax

11 febbraio 2022 | 13.40
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Mons. Beschi: "Nessuna parrocchia conceda i suoi spazi parrocchiali"

Immagine di repertorio (Adnkronos)
Immagine di repertorio (Adnkronos)

Sospeso sacerdote che diffonde tesi no vax . Lo ha deciso Il vescovo di Bergamo, città tra le più colpite nella prima ondata della pandemia covid. Come spiega all'Adnkronos il portavoce della diocesi mons. Giulio Della Vite, il sacerdote sospeso "aveva annunciato via social che da oggi avrebbe intrapreso un tour nel Paese per portare avanti le sue idee no vax". Il sacerdote in questione è don Emanuele Personeni che è stato esonerato con un "provvedimento pastorale del vescovo - spiega ancora il portavoce della diocesi - perché con il tour in giro per l’Italia abbandona di fatto la parrocchia" in pratica il posto di lavoro, "venendo meno al suo impegno di sacerdote".

In una nota per i sacerdoti, il vescovo Beschi spiega che l’iniziativa "assunta da don Emanuele Personeni, abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale, è a titolo assolutamente personale e in contrasto con le indicazioni date dal Vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali".

Mons. Francesco Beschi, dunque, "facendo seguito a situazioni di sconcerto createsi nelle Parrocchie di Mapello e Ambivere in relazione ai comportamenti da tenersi per garantire la sicurezza sanitaria dei fedeli che partecipano alla vita di tali comunità, riconducibile al contagio da Covid-19, ribadisce le indicazioni diocesane dettate a questo riguardo nel corso di questo anno e rinnova l’appello alla vaccinazione così come sostenuto da Papa Francesco, dalla Conferenza Episcopale Italiana e da quella lombarda. Si tratta di una indicazione che richiede di tradursi, come obbligo morale, e per quello che è previsto, di obbligo legale, in comportamenti coerenti, dettati da uno spirito di sintonia ecclesiale e di responsabilità da parte di coloro che rivestono compiti di guida nelle comunità". Già lo scorso ottobre il sacerdote era stato ripreso pubblicamente dal vescovo per una iniziativa, insieme ad altri due sacerdoti, di raccolta fondi per risarcire i tamponi ai no vax con le loro opinioni sulla pandemia.

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