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Covid oggi Lombardia, ospedale in Fiera di Milano verso riapertura

02 dicembre 2021 | 16.26
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Il direttore generale del Policlinico di Milano, Belleri: "La richiesta per adesso riguarda due moduli da 16 posti letto, quindi per 32 pazienti"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

L'ospedale in Fiera di Milano potrebbe riaprire i battenti. La Regione Lombardia ha infatti inviato ieri una comunicazione ufficiale in cui chiede alle strutture che se ne dovranno occupare di iniziare le operazioni di riattivazione dell'hub di terapia intensiva nato al Portello sull'onda della prima emergenza pandemica da coronavirus. "Noi abbiamo ricevuto la comunicazione in cui ci viene detto di prepararci e quindi abbiamo fatto tutto il percorso necessario a riattivare la struttura" dell'ospedale in Fiera. "La richiesta per adesso riguarda due moduli da 16 posti letto, quindi per 32 pazienti. Al termine di questo percorso, poi, sarà la Regione a comunicarci se e quando iniziare ad accogliere i pazienti. Però per il momento non ci è stato comunicato di accogliere alcun paziente. Semplicemente di attivare la struttura. Non c'è una data di apertura precisa, perché è una decisione che dovrà essere presa a livello centrale, che ci verrà comunicata e da quella comunicazione decorreranno 48 ore per iniziare a ricevere i pazienti". A spiegare all'Adnkronos Salute qual è il percorso che potrebbe portare alla riapertura nei prossimi giorni dell'ospedale in Fiera di Milano è il direttore generale del Policlinico di Milano, Ezio Belleri.

"Queste informazioni le dà la Regione - dice il Dg - La scelta di riaprire va in funzione dell'andamento dell'epidemia e dei ricoveri e sarà comunque la Regione a decidere questa cosa. Sul piano formale la comunicazione è stata inviata ieri, ma il percorso di valutazione è iniziato alcuni giorni prima. Ci sono stati una serie di contatti prima, non è una cosa che nasce nel giro di un giorno. Siamo in contatto costante, ci sono i nostri collaboratori all'interno dell'Unità di crisi regionale per il discorso delle terapie intensive, quindi il contatto è diretto. Il nostro riferimento è la Direzione generale Welfare. Ci è stato chiesto di prepararci e abbiamo agito in questi termini naturalmente".

"La richiesta adesso riguarda due moduli, poi vedremo il percorso che si dovrà fare - prosegue Belleri - Può ovviamente crescere, ma noi auspichiamo di no perché speriamo non ci siano persone da ricoverare e speriamo che l'andamento pandemico non sia tale da riportarci ai livelli dello scorso anno, quando" l'hub di terapia intensiva del Portello è "arrivato a una presenza complessiva di circa 80 pazienti. Noi speriamo naturalmente di non arrivare neanche lontanamente a quei livelli, anzi speriamo di non aprire proprio. Ma questo dipende dall'andamento della pandemia. Speriamo bene".

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