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Covid, Oms: 50mila morti in 7 giorni nel mondo, calo ovunque tranne Europa

13 ottobre 2021 | 16.21
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"Dato più basso da quasi un anno ma ancora inaccettabilmente alto". Poi il monito: "Paesi che fanno richiami impediscono ad altri di vaccinare"

(Afp)
(Afp)

Il numero settimanale di morti legate a Covid-19 "sta diminuendo in ogni regione, tranne che in quella europea". Nel mondo "siamo ora al livello più basso da quasi un anno. Ma quasi 50.000 decessi" in 7 giorni "è ancora un livello alto in modo inaccettabile, e il numero reale è sicuramente più elevato". E' quanto ha sottolineato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il consueto briefing sulla situazione Covid.

Il dg ha citato proprio la regione europea dell'Oms, "dove diversi Paesi stanno affrontando nuove ondate di casi e decessi. E, naturalmente, le morti sono più alte nei Paesi e nelle popolazioni con il minor accesso ai vaccini Covid", ha puntualizzato.

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità è poi tornato a lanciare un monito sulla necessità di vaccinare equamente tutto il mondo. "Ci vuole una cooperazione globale" sul fronte della vaccinazione contro il Covid. "I Paesi che continuano a lanciare booster", campagne di terze dosi, "ora stanno effettivamente impedendo ad altri Paesi di vaccinare le loro popolazioni più a rischio. L'offerta è limitata. Alla fine, questo è un gioco a somma zero" ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Oggi "3 Paesi non hanno ancora neanche iniziato a vaccinare: Burundi, Eritrea e Corea del Nord", ha elencato il dg. "Circa la metà dei Paesi rimanenti è vincolata dall'offerta: hanno un programma di vaccinazione in corso, ma non hanno abbastanza scorte per accelerare abbastanza per raggiungere l'obiettivo". La conseguenza è che "56 Paesi che sono stati effettivamente esclusi dal mercato globale dei vaccini non sono stati in grado di raggiungere l'obiettivo di vaccinare il 10% della loro popolazione entro la fine di settembre. Ancora più Paesi rischiano di perdere l'obiettivo del 40% entro la fine del 2021".

Un altro gruppo "è vincolato dalla capacità" della propria macchina vaccinale, "specialmente i Paesi colpiti da fragilità, conflitti o violenza. L'Oms e i suoi partner stanno lavorando con quei Paesi per rafforzare le capacità tecniche e logistiche sul campo per implementare i vaccini", ha concluso Tedros, ma "serve più cooperazione globale".

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