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Covid, ordini dei medici: "Saggio stop discoteche, virus non è in vacanza"

17 agosto 2020 | 18.06
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Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli: "Potenzialmente siamo come agli esordi, serve responsabilità"

(Fotogramma)
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"Una buona e saggia soluzione, che trova un punto di equilibrio tra le diverse istanze, puntando sempre, come faro, la tutela della salute e ponendo le basi per la riapertura, in sicurezza, delle scuole". È positivo il giudizio del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, sull'ordinanza firmata nella serata di ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza. Provvedimento che sospende le attività di ballo nelle discoteche e in altri locali e impone l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi e orari della movida. "Una decisione, nei contenuti, efficace: fissando paletti più restrittivi per indurre a rispettare le regole, cerca di contenere i possibili focolai, invertendo il trend dei contagi e preparando il terreno per la ripresa della scuola e delle attività a settembre", continua Anelli. "Una decisione, nel metodo, ferma ma equilibrata, che riesce a spostare il baricentro del governo della salute a livello centrale di quel tanto che basta a garantire uniformità di comportamenti e parità di condizioni sul territorio nazionale - osserva - senza tuttavia minare l'autonomia delle Regioni, che potranno introdurre ulteriori provvedimenti più restrittivi".

"Questo modello, se il trend dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva non si invertirà, potrebbe tornarci utile a settembre, per evitare il lockdown totale, calibrando i provvedimenti sulle esigenze delle diverse zone e sui rischi delle diverse attività", prevede Anelli. "È una grande prova di maturità e di responsabilità, cui sono chiamati i giovani e tutti gli italiani. È proprio sui giovani - conclude il presidente Fnomceo - che noi ora contiamo, certi del loro impegno e consapevoli del valore del loro contributo. Portare una mascherina, seguire le norme non significa avere un ingiustificato è abnorme timore del virus. Significa avere e dimostrare rispetto per gli altri e per se stessi, consapevolezza serena e intelligente su quanto sta accadendo, senso di responsabilità per evitare scenari peggiori".

"Siamo, potenzialmente, nella situazione degli esordi, quando non si classificavano come Covid-19 casi che invece probabilmente lo erano già ed erano vettori di contagio. Ora, però, non possiamo più dirci impreparati. Dobbiamo invece puntare sull’esperienza acquisita per tenere l’epidemia sotto controllo". "Il virus non è andato in vacanza, è ancora con noi. Circola liberamente in molte Regioni. E, stavolta, i vettori sono i giovani, spesso asintomatici o con manifestazioni meno gravi".

Tutto questo, dice il presidente dei medici italiani, "se da una parte provoca un minor tasso di ospedalizzazioni e di ricoveri in terapia intensiva, ha un duplice effetto collaterale: porta a sottovalutare la presenza e la pericolosità del virus, e dunque ad abbassare la guardia, e rende più difficile individuare e controllare i focolai".

"Rinnovo intanto l’appello ai cittadini - continua Anelli - a non sottovalutare, per una comprensibile voglia di leggerezza dopo mesi di restrizioni, e forse anche aiutati da messaggi fuorvianti che arrivano, purtroppo, spesso in buona fede, anche dalla politica e da alcuni medici, l’importanza delle regole di prevenzione".

"Siamo consapevoli - dice Anelli - che questo richiede ulteriori sacrifici, in un periodo in cui tutti desideriamo di poterci divertire in maniera sana dopo un anno difficile. Questi sacrifici, chiesti soprattutto ai giovani, servono però a preservare i soggetti fragili, i genitori, i nonni, proteggendo l’intera società nel suo complesso".

"La posta in gioco è alta: la riapertura delle scuole, in primis, e poi la ripresa a pieno ritmo di una vita quasi normale, sempre con alti livelli di consapevolezza e poche, semplici, regole: giusta distanza, igiene delle mani, mascherina quando serve, non avere contatti con altre persone se sintomatici", conclude.

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