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"Covid perde forza, cariche virali sempre più basse"

19 aprile 2021 | 12.47
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Per Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), "i nuovi contagiati sono meno infettivi. Effetto caldo anche su variante inglese"

(Afp)
(Afp)

Effetto primavera su Covid-19. "Stiamo rivedendo quello che è successo lo scorso anno, e cioè che con l'arrivo della bella stagione il virus perde forza". Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), descrive all'Adnkronos Salute "il fenomeno al quale stiamo assistendo da una settimana a questa parte", tanto da poterlo considerare "un trend consolidato: assistiamo alla presenza di campioni positivi" al coronavirus "sempre in minor misura - riferisce l'esperto - con cariche virali estremamente basse, a tal punto che è diventato difficile poter isolare il virus da un paziente positivo e sequenziarne il genoma. Questo autorizza a pensare che la famosa stagionalità del virus stia iniziando" e che "anche la variante inglese, ormai prevalente in Italia con percentuali al 95%", soffra il caldo esattamente come il coronavirus originario.

Caruso, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili, prevede un futuro "più roseo" supportato dall'evidenza quotidiana. "Quello che vediamo analizzando campioni che sono tanti, migliaia ogni giorno, e quindi ci permettono in una settimana di avere un quadro importante - precisa il numero uno dei virologi italiani - è quasi una scomparsa delle cariche virali elevate. Quasi tutti" i contagiati "arrivano a essere debolmente positivi", riporta Caruso, evidenziando che "in queste condizioni un soggetto è anche estremamente meno infettante".

La bella notizia in una già buona è che "questo è vero anche per la variante inglese - osserva lo specialista - Il che vuol dire che anche le varianti non fanno eccezione alla stagionalità" dei virus respiratori, qual è Sars-CoV-2 in tutte le sue 'versioni'.

RIAPERTURE

Sulle riaperture, Caruso spiega che parlare di "rischio ragionato" abbia senso e riaprire "con giudizio" non dovrebbe portarci a richiudere a breve, come invece paventano alcuni esperti. "Quando il premier Mario Draghi prospetta la possibilità di un'apertura ragionata dice il vero", perché nella guerra contro Covid-19 la stagione calda aiuta e aiuterà. Allentare le misure in questo momento è quindi fattibile, a patto però di "non abbassare la guardia" e di "completare la vaccinazione degli anziani e dei fragili".

Sul fronte dell'andamento dell'epidemia, "in questo momento stiamo iniziando a vedere qualcosa di positivo e la cosa fa ben sperare", analizza lo specialista. Convinto che "in quel 'ragionamento' di Draghi, ma anche del Comitato tecnico scientifico", ci sia da un lato "l'idea che la bella stagione possa portare la gente a trascorrere più tempo all'aperto" dove il rischio di trasmissione del virus è inferiore, e dall'altro la consapevolezza di quanto "finalmente stiamo osservando: cariche virali minori associate al rialzo delle temperature, e dunque un minor rischio infettivo. Certo - avverte Caruso - non possiamo dire assolutamente che Sars-CoV-2 non è più infettante: il virus c'è e se raggiunge una persona fragile fa male, ed ecco perché è necessario mettere in sicurezza con la vaccinazione le categorie più a rischio" di malattia grave, ricoveri e morte.

"Dobbiamo mantenere alta l'attenzione - ribadisce il presidente dei virologi italiani - però possiamo vivere una vita più tranquilla, pensando che con la bella stagione il virus sta perdendo forza, che a una minore carica virale si associa una minore trasmissibilità, e che le persone vivranno di più all'aperto e andranno incontro a vaccinazione in misura speriamo sempre maggiore".

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