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Covid Roma, "troppi pazienti lievi intasano ospedali"

22 ottobre 2020 | 16.13
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(Fotogramma)
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La pressione sugli ospedali della Capitale, con l'aumento dei contagi da coronavirus "la stiamo sentendo. Ma quello che ci preoccupa di più è l'arrivo di tanti casi lievi, che potrebbero essere gestiti sul territorio. Pazienti che avrebbero diritto a un tampone a casa o in strutture territoriali, ma invece si riversano nei Pronto soccorso. Di questo passo le prossime settimane rischiano di essere drammatiche". A dirlo, all'Adnkronos Salute è Guido Coen Tirelli, segretario regionale Anaao Assomed Lazio.

"I pazienti arrivano tutti in ospedale perché non trovano risposte altrove - continua il medico - i tamponi a domicilio sarebbero una soluzione, ma questo sistema funziona male. E il paziente che attende inutilmente si sente abbandonato e, alla fine, per paura o per legittima preoccupazione, viene in ospedale. Così i nostri pronto soccorso scoppiano. L'ospedale supplisce ad una carenza di servizio a livello territoriale che mette a rischio tutti perché si blocca, con casi gestibili 'a basso livello di intensità', l'unica struttura in grado di offrire cure complesse quando sono necessarie".

I medici ospedalieri della Capitale "sono preoccupati, anche se abbiamo ancora margine per i ricoveri. Ma la mancanza di organizzazione ci fa temere: se ci arrivano pazienti sintomatici non possiamo mandarli a casa anche se non gravi. Eppure potrebbero essere curati a domicilio se ci fosse il servizio. Tutto questo era prevedibile. Bisognava prepararsi un po' prima", ammonisce.

Il sistema, lamenta Coen Tirelli, "resta troppo ospedalo-centrico mentre il supporto del territorio è fondamentale". Per questo il sindacalista promuove la proposta del presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, di utilizzare gli hotel, chiusi in questo periodo, come 'ospedali di territorio' gestiti da équipe di medici di famiglia, specialisti ambulatoriali e infermieri.

"Una proposta giustissima - ha concluso- per la quale bisogna attivarsi presto, perché con larrivo dell'influenza stagionale il problema peggiorerà e non possiamo mettere a così alto rischio gli ospedali".

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