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Covid, Salvini: "Riaperture? Inutile aspettare maggio"

09 aprile 2021 | 09.25
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Sulle manifestazioni: "In piazza persone tranquille, punire cretini con codice penale"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"I dati scientifici e i dati medici, per fortuna, in diverse zone d'Italia permetterebbero già dal mese di aprile di ricominciare a lavorare. Se la situazione sanitaria è positiva già da aprile, cosa diciamo a queste migliaia di lavoratori? Che devono aspettare un mese perché la scienza vale quando si chiude ma non vale quando si apre? Se la scienza è scienza quando diventi zona rossa e chiudi, la stessa scienza rimane scienza quando torni zona gialla e puoi riaprire". Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di 'Radio anch'io' su Radiouno Rai.

"Non mi interessa la polemica personale" con il ministro della Salute, Roberto Speranza, "ho un altro approccio, le mie valutazioni le tengo per me", ma "io ho fiducia in Draghi e soprattutto ho fiducia negli italiani", ha affermato poi.

"Dal ministro della Salute -ha aggiunto- mi aspetto lo stesso rigore che ha applicato alle chiusure, quando i dati lo permettono, alle riaperture. Non c'è una scienza che vale quando chiudi e non vale più quando apri, a meno che qualcuno veda solo rosso, però solo rosso lo vedono i tori".

Quanto alle manifestazioni per chiedere la riapertura delle attività chiuse per l'emergenza covid, commenta: "Se in piazza va un imprenditore, una madre di famiglia, un gestore di palestre, di teatro, di cinema, di impianto sportivo che ha in quell'attività i sacrifici di 40 anni di lavoro, non va in piazza un delinquente, va in piazza una persona che vuole lavorare. Poi su cento manifestazioni che ci sono state e cento altre che ce ne saranno, 99 sono tranquille, pacifiche, colorate, ordinate, se ci si infila qualche cretino che aggredisce o insulta i poliziotti il codice penale prevede già che questo cretino venga allontanato e passi dei guai. Però fortunatamente tutte le persone che io incontro e ascolto quotidianamente sono assolutamente tranquille e vogliono assolutamente lavorare".

Il leader del Carroccio ha parlato anche del Copasir: "Si azzera tutto, si dimettono tutti, vengono rinominati i nuovi componenti e si ricomincia da capo, in 24 ore. L'ultima cosa di cui ho voglia di occuparmi e gli italiani hanno voglia di sentire sono beghe per le poltrone, l'ultima cosa che mi interessa è chi presiede che cosa".

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