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Covid vacanze 2021, Confcommercio-Swg "40% italiani ne farà meno quest'estate"

25 febbraio 2021 | 21.10
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Covid vacanze 2021, Confcommercio-Swg

"Quasi il 40% degli italiani dichiara che nel 2021 farà meno vacanze che nel 2020, peccato però che il 2020 è stato un anno di crisi delle vacanze, un anno drammatico". E' quanto dichiara Alberto Corti, responsabile Turismo di Confcommercio, anticipando all'Adnkronos alcuni dati che emergono dall'ultimo osservatorio sull'indice di fiducia del turismo italiano di Confcommercio-Swg.

Un altro 40% di italiani dice che farà le stesse vacanze dell'anno scorso in termini di durata e spesa e, quindi solo un 20% dichiara che vorrebbe lanciarsi nel fare più vacanze. "E' uno scenario congelato e piuttosto depresso per la prossima estate", afferma Alberto Corti. "Se nel 2020 c'è stato un rimbalzo della domanda turistica - prosegue - rispetto al tonfo di febbraio-aprile, durante il lockdown, quest'anno vediamo una piccola ripresa, e solo degli italiani. Nel 2021 l'andamento di questa curva è molto più bassa, e questo vuol dire che più si va avanti e più si diffonde la depressione".

"Attenzione poi - avverte il responsabile di Confcommercio - a non scambiare la gente che gira con i turisti veri che sono quelli che attivano tutta la filiera dei servizi turistici, dall'alloggio alla ristorazione, dagli stabilimenti balneari dall'intrattenimento alle pasticcerie e ai ristoranti alle visite guidate". Mentre, la scorsa estate c'è stata la concentrazione delle vacanze in un breve periodo (dalla terza settimana di luglio alla fine di agosto) e con una modalità diversa dal passato, con gli italiani che sono andati nelle seconde case, o nelle abitazioni ereditate dalla nonna, per tutto il periodo. "Non condivido l'analisi che c'è stata una buona estate nel 2020, - aggiunge Corti - è stata meno drammatica rispetto a quello che ci aspettavamo e non è stata l'estate della rinascita. E purtroppo lo scenario che si sta riproponendo per il 2021 è simile all'estate 2020".

Quanto al turismo straniero, si continuano a non vedere viaggiatori ma ma se la Gran Bretagna riesce a completare con successo la sua mega campagna di vaccinazione, secondo Corti, "diventa un mercato estremamente interessante, attenzione però perché saremo in 24 a contendersi quel mercato".

Quanto a un nostro competitor come la Grecia "è una destinazione molto più piccola rispetto all'Italia però si è giocata molto bene dall'anno scorso e anche quest'anno la promozione con una campagna molto aggressiva senza pronunciare mai la parola covid. E' chiaro che l'esempio greco è da seguire". Quindi alla campagna vaccinale, pilastro portante per far venire i turisti in Italia va accompagnata una campagna promozionale che dia un messaggio tranquillizzante come ha fatto la Grecia. Inoltre vanno fatti accordi commerciali anche bilaterali con le altre nazioni per facilitare i flussi, grazie anche al turismo organizzato.

"Però più che concentrarsi sulla domanda internazionale per la prossima estate perché continuerà ad essere poca il punto su cui concentrarsi è quella nazionale ma i segnali non sono buoni" conclude Alberto Corti.

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