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Covid, Zaia: "Chiudere discoteche non risolve il problema"

17 agosto 2020 | 14.05
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Il governatore veneto: "Innegabile condizione di assembramento, ma per colpa di qualcuno paga un conto salato tutto il settore"

Foto Fotogramma
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"Con i tamponi ad accesso diretto ho voluto fare qualcosa di più da un punto di vista organizzativo. Gli accessi diretti hanno funzionato, abbiamo fatto quasi 14mila tamponi in 2 giorni. Abbiamo 37 vacanzieri positivi, su 13.866 tamponi". E' quanto ha dichiarato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, in un punto stampa nella sede della Protezione Civile regionale.

"A volte ci si infetta andando in comunità dove non c'è l'attenzione che abbiamo qui in Veneto", aggiunge. E rivolge un appello ai vacanzieri "ad essere prudenti". Zaia ha commentato anche la nuova ordinanza sulla chiusura delle discoteche: "Voglio dire che per colpa di qualcuno paga un conto salato tutto il settore. Secondo me è innegabile che una condizione di assembramento si possa creare con più velocità in un locale notturno, ma dire che chiuse le discoteche abbiamo risolto il problema, no. Sono attività produttive, e soprattutto qui da noi pesano tanto, anche a livello occupazionale".

Sulla scelta dell'orario 18-6 per l'obbligo delle mascherine all'aperto ha sottolineato che "dalle sei di sera c'è più occasione di assembramento". E aggiunge, sempre in merito al nuovo decreto del governo, "nessun ballo. Molti mi hanno chiesto 'le feste di matrimonio sono autorizzate?' Se uno ha una discoteca e fa una cena con seduta al tavolo e musica lo può fare, ma non il ballo".

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