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Cresce il trend dei cosmetici green, fatturato a quota 1,6 mld

14 marzo 2021 | 16.08
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La fotografia di Cosmetica Italia

(Fotolia)
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Cresce la domanda di cosmetici green e il fatturato arriva a quota 1,6 mld: un comparto che oggi rappresenta circa il 15% del settore cosmetico e che sarà sempre più strategico per il futuro della filiera.

"Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente enfasi sul cosmetico a connotazione naturale e sostenibile tanto in termini di mercato quanto di attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media. Tra il 2019 e il 2018, ad esempio, si può stimare una crescita di circa 5 punti percentuali", dice all’Adnkronos Benedetto Lavino, vicepresidente di Cosmetica Italia. Non solo. "Gli operatori del settore, interrogati su quali fossero le parole chiave con cui si volge uno sguardo al futuro, hanno indicato 'sostenibilità' e 'naturale/biologico' come punti in crescita; un’ulteriore dimostrazione di quanto i prodotti a connotazione naturale e sostenibile siano sempre più una parte strategica della filiera cosmetica", aggiunge.

Tanto che Cosmetica Italia ha voluto dedicare una commissione interna proprio alla definizione di parametri che permettessero di classificare e quantificare il mercato dei cosmetici green, affinando quelli impiegati nelle precedenti rilevazioni. Anche perché una definizione normativa univoca ad oggi non esiste.

"Dal punto di vista regolatorio - spiega Lavino - tutti i cosmetici, che siano a connotazione naturale o meno, devono rispettare le norme del Regolamento europeo 1223/2009 che garantisce la sicurezza dei prodotti e, in questo modo, tutela la salute del consumatore. Per il 2020, Cosmetica Italia, allo scopo di permettere le rilevazioni statistiche sul settore e, in particolare, sul trend in costante crescita dei prodotti a connotazione naturale e orientati alla sostenibilità ambientale, ha sentito l’esigenza di tracciare un perimetro di classificazione individuando due aree".

Si tratta di quella dei 'Cosmetici a connotazione naturale/biologica', caratterizzati da elementi grafici o testuali che ne comunicano la connotazione naturale/biologica, in linea con la sua composizione formulativa (ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale) e quella dei 'Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green', caratterizzati da elementi grafici o testuali che ne comunicano la connotazione di sostenibilità ambientale/green in ambiti che possono riguardare tutto il suo ciclo di vita e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità.

"Sulla base dei perimetri di classificazione che abbiamo definito, il valore del fatturato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile è risultato pari a 1.654 milioni di euro nel 2020. Nello specifico, il valore dei cosmetici a connotazione naturale/biologica è di 778 milioni di euro, mentre quello dei cosmetici sostenibili/green è di 876 milioni di euro. La sovrapposizione dei due insiemi, ovvero delle imprese che adottano processi o producono cosmetici legati alla sostenibilità e di quelle che fabbricano cosmetici a connotazione naturale/biologici, raggiunge i 925 milioni di euro", spiega Lavino.

Un mercato che, nel 2020, si aggiudica una fetta del 15% del settore cosmetico che, secondo l’ultima indagine congiunturale di Cosmetica Italia, è a quota 10,5 miliardi di euro.

"Nello specifico la distribuzione tra canali del fatturato di questa tipologia di prodotti è trasversale: il 44,7% dei consumi di cosmetici a connotazione naturale e sostenibile è attribuibile al mass market, seguono i saloni professionali di acconciatura ed estetica (18,7%) e la profumeria (11,2%). Significativo anche il peso delle vendite dirette (e-commerce, porta a porta e per corrispondenza) che rappresentano il 10,3%", aggiunge.

Quanto al peso delle diverse categorie di prodotti, quelli per capelli e cuoio capelluto rappresentano il 33,1% del fatturato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, seguiti dalla cura della pelle (30,6%) e dal make-up (23,2%).

Su tutto il comparto pesano inevitabilmente le conseguenze della crisi sanitaria. "Come gran parte delle realtà produttive del nostro Paese, anche l’industria cosmetica ha dovuto fare i conti con le difficoltà e le rimodulazioni degli equilibri dettati dalla pandemia - sottolinea il vicepresidente di Cosmetica Italia - Lo dimostrano le rilevazioni preconsuntive sul 2020 che restituiscono dati in gran parte con segno negativo, seppur in misura minore rispetto ad uno scenario inizialmente ipotizzato; il fatturato globale del settore sfiora i 10,5 miliardi di euro con una contrazione del -12,8% rispetto al 2019 e calano anche i valori del mercato interno (-9,6%) e delle esportazioni (-16,5%)".

"Il cosmetico resta però un bene indispensabile nella vita di tutti i giorni, come la stessa pandemia ci ha ricordato, un alleato per accompagnare i gesti di igiene e cura di sé; a queste caratteristiche è legata la natura anticiclica del comparto", conclude.

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