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Crisanti: "Dpcm merita 8 in pagella, ora 4 scenari per Italia"

26 ottobre 2020 | 13.58
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(Fotogramma)
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"Il Dpcm è un provvedimento coraggioso e indispensabile se vogliamo evitare il lockdown. Se potessi dare un voto, darei 8. Quando sono preoccupato? Come lo ero a marzo". Sono le parole del professor Andrea Crisanti a Un giorno da pecora. "Quello che non è stato fatto, lo avrei fatto mesi prima creando un sistema di sorveglianza per non trovarci in questa settimana. Ho detto già in passato che non condividevo i provvedimenti relativi a cinema e teatri. Mi auguro che le misure, un compromesso tra il no al lockdown e le esigenze di sicurezza, facciano effetto con una stabilizzazione e un calo dei contagi. Ma poi come consolidiamo questo risultato? Non si può andare avanti con questa spirale. Studi in altri paesi indicano che questo tipo misure dovrebbero stabilizzare i contagi", dice.

"Il tracciamento andrebbe potenziato. Immuni è uno strumento, se funzionasse bene oggi avremmo 200.000 notifiche per i 20.000 casi. Nessun paese al mondo è in grado di gestire notifiche. Dobbiamo avere Immuni, un sistema di tracciamento, un potenziamento dei tamponi. In un contesto simile, anche Immuni funzionerebbe", osserva ancora. Dove si rischia di più il contagio? "Nelle discoteche, che fortunatamente sono chiuse. Sono pericolose tutte le situazioni in cui ci sono persone che bevono in piedi. Chi beve abbassa la guardia, le difese interpersonali si abbassano. Chi ha bevuto ha un atteggiamento euforico e non applica correttamente le misure". E i trasporti pubblici? "Non ho mai preso una metropolitana, eviterei ma se dovessi andarci utilizzerei una mascherina FFP2. E appena sceso mi disinfetterei le mani, di più non si può fare". A chi propone lockdown mirati, replica: "Non vanno esclusi dalla strategia, possono dare un contributo". E Natale? "Non va visto come un pericolo ma come un'opportunità. Le scuole sono chiuse, le attività produttive rallentano: sfruttiamo l'occasione per ridurre i contagi".

Nei prossimi mesi, per l'Italia, ci sono "4 scenari: resistiamo fino all'arrivo del vaccino e fino a quando sarà disponibile per tutti. Secondo: arriverrà un farmaco e non morirà più nessuno. Il terzo scenario prevede l'impelentazione di un piano di sanità e sorveglianza. Il quarto scenario? Continuiamo irresponsabilmente in questa spirale".

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