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Crisi, 11 milioni di italiani mangiano male. E sei su dieci riducono la spesa alimentare

17 ottobre 2014 | 11.04
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Il rapporto Coldiretti-Censis stima il numero di coloro che non si nutrono in modo adeguato cioè che non consumano almeno un pasto proteico ogni due giorni. Nel 2013 oltre 4 milioni di poveri sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare

(Infophoto)
(Infophoto)

Aumentano gli italiani che non riescono a nutrirsi in modo adeguato per mancanza di risorse economiche. Sono 11 milioni quelli che non possono permettersi un pasto proteico almeno ogni due giorni e, in 6 anni, dall'inizio della crisi del 2008, sono più che raddoppiati (+130%). A certificarlo è una analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione della presentazione del rapporto Coldiretti-Censis sul tema 'Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio', illustrata dal presidente del Censis Giuseppe De Rita e dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Cernobbio dalla Coldiretti in collaborazione con lo Studio Ambrosetti.

I poveri - Ma l'aspetto più drammatico di questa situazione, segnala l'indagine, sono i 4.068.250 di poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per mangiare, secondo elaborazioni Coldiretti sul 'Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013', realizzato dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Tra questi, si contano ben 428.587 bambini con meno di 5 anni di età e 578.583 over 65 anni che sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari. "In particolare - continua la Coldiretti - 303.485 persone hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza attraverso i pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) i quali per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa".

"Consumi indietro di 30 anni" - "E' necessario rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione", commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo sottolineando "la necessità di sostenere la ripresa dei consumi, che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981”.

Giù i consumi di frutta e verdura - Preoccupa l'organizzazione agricola il calo dei consumi alimentari e, in particolare, dell'ortofrutta i cui consumi degli italiani "sono crollati ad un quantitativo che nel 2014 è sceso a meno di 323 chili per famiglia all'anno, addirittura al di sotto - spiega la Coldiretti - dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".

6 italiani su 10 risparmiano sulla spesa - Sei italiani su dieci hanno ridotto gli acquisti alimentari, per un totale di 15,4 milioni di famiglie costrette a tirare ulteriormente la cinghia negli ultimi due anni. Nel dettaglio oltre 12,3 milioni di famiglie italiane di fronte alla crisi hanno deciso di ridimensionare gli sprechi nei propri consumi alimentari (48,1%) mentre 3,1 milioni hanno dovuto tagliare i consumi essenziali (12,3%). Per quasi 9,5 milioni di famiglie italiane (36,7 %) peraltro la crisi ha lasciato i consumi alimentari grosso modo invariati, mentre sono 468mila le famiglie a dichiarare di averli aumentati (1,8%). Dalla ricerca emerge anche la crescita degli acquisti del cibo sul web. Infatti 8,1 milioni di italiani, di cui quasi 2,4 milioni tra i 18 e i 34 anni, dichiara di acquistare cibo su siti internet dove è più facile fare il confronto dei prezzi.

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