Istat: a maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 106,3, toccando il valore più alto da gennaio 2010. Codacons precisa: “Significa solo che non può andare peggio di così”. E Federconsumatori e Adusbef avvertono: “I bilanci delle famiglie ridotti allo stremo”
A maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 106,3 da 105,5 del mese precedente toccando il valore più alto da gennaio 2010. Lo rileva l’Istat. La componente economica e quella personale aumentano; la prima in misura più consistente, raggiungendo il valore di 118,1 da 115,3, la seconda cresce a 102,0 da 100,6 del mese precedente.
L’indice riferito al clima corrente aumenta a 104,6 da 101,6 mentre quello relativo alla componente futura diminuisce lievemente a 108,9 da 109,4.
Riguardo alla situazione economica del Paese i giudizi sulle condizioni attuali migliorano (il saldo passa a -82 da -95), per le attese si rileva un peggioramento (il saldo passa a 11 da 14). Il saldo delle attese sulla disoccupazione è in diminuzione (a 42 da 44 del precedente mese). I giudizi sulla situazione economica della famiglia non mutano lasciando il saldo ai livelli dello scorso mese (-52). Riguardo alle prospettive future, il relativo saldo si modifica leggermente passando a -5 da -6. Quanto al bilancio personale, il saldo che ne esprime il giudizio passa a -14 da -15. Le opinioni sull’opportunità attuale di risparmio registrano un aumento (119 da 116 il saldo) e recuperano quelle sulle possibilità future (-54 da -57 il saldo). Anche le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un miglioramento: il saldo passa a -70 da -76. Il saldo dei giudizi sull’andamento recente dei prezzi al consumo si conferma in diminuzione, scendendo a -4 da 3. Rimane stabile sui livelli dello scorso mese, infine, il saldo sull’andamento futuro dei prezzi (-33). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta in tutte le ripartizioni fatta eccezione per il Mezzogiorno.
Ma i consumatori vedono ‘nero’ - “I dati sulla fiducia dei consumatori comunicati dall’Istat rappresentano solo un ‘abbaglio’ e non devono far sperare in una ripresa dei consumi’’, avverte il Codacons. “La crescita della fiducia dei consumatori significa solo che, per la maggioranza dei cittadini, non può andare peggio di così - continua il Codacons -.Non a caso il 2013 è stato l’anno nero per l’economia italiana, con consumi e potere d’acquisto delle famiglie in caduta libera’’.
“Ancora una volta risulta estremamente difficile credere che tali dati siano stati raccolti in Italia, dove i bilanci delle famiglie sono ridotti ormai allo stremo’’, affermano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.