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Crisi governo Conte, cosa succede oggi: le news

25 gennaio 2021 | 11.59
LETTURA: 30 minuti

Crisi di governo: domani il Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno le dimissioni del premier, poi Conte salirà al Colle. Le ultime notizie su governo, maggioranza e opposizione, reazioni e commenti sull'attuale situazione politica

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Crisi di governo, con il premier Conte che domani si recherà al Quirinale per dimettersi. Ecco le ultime notizie con reazioni e commenti sull'attuale situazione politica.

23.56 - “In questo momento di grande difficoltà per il Paese, l'unica certezza su cui hanno potuto contare gli italiani è un Presidente del Consiglio che, con serietà, disciplina e onore, ha lavorato intensamente in Italia e in Europa nell'interesse esclusivo della Nazione, mettendo sempre al centro il benessere dei cittadini italiani. Ritengo che il Presidente Giuseppe Conte abbia già dato prova di essere la persona giusta per guidare l'Italia fuori dall'emergenza. Per questo motivo dobbiamo lavorare con lui, unico punto di equilibrio, per andare avanti con determinazione”, così scrive il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo.

22.46 - La crisi di governo “ha riflessi sociali ed economici e ci auguriamo che si risolva in fretta e al meglio, con un governo forte e che permetta di riprendere a lavorare serenamente fra istituzioni in maniera concreta". Lo ha detto Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, ospite di 'Quarta Repubblica' su Rete4. "In questo momento uno spirito di unità nazionale è quello di cui ha bisogno il Paese", ha aggiunto.

22.30 - "Fi con Pd e M5s? Un governo Ursula per noi non è accettabile. Il centrodestra decide insieme". Così il vicepresidente di Fi Antonio Tajani a 'Quarta Repubblica'. "L'ideale - aggiunge - sarebbe un governo di unità nazionale con le migliori forze anche della società, se la sinistra dice di no allora per avere quel risultato bisogna passare per il voto". Fi con Pd e M5s? "Un governo Ursula per noi non è accettabile. Il centrodestra decide insieme", spiega ancora, aggiungendo: "L'ideale sarebbe un governo di unità nazionale con le migliori forze anche della società, se la sinistra dice di no allora per avere quel risultato bisogna passare per il voto".

21.25 - "Mi auguro, come dice anche il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che ci sia un governo capace, con a cuore il destino, il futuro del Paese in momento molto drammatico come quello di oggi". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi a Tg2Post. "Mi auguro questo. Ho già dato la disponibilità del mondo delle imprese, a lavorare tutti insieme. E' momento di grande responsabilità ma questa disponibilità l'avevo già data alla mia nomina ai vertici di Confindustria.... e solo oggi sono stato convocato sul recovery plan", conclude.

21.25 - "Il Paese sta attraversando uno dei momenti peggiori di sempre a causa della pandemia e si ritrova in una crisi di governo assurda per colpa degli egoismi di qualcuno. Ora serve compattezza, tutti dobbiamo stringerci attorno a Giuseppe Conte. Non ci sono dubbi, avanti determinati". Lo afferma in un tweet Luigi Di Maio.

21.23 - Dobbiamo restare uniti. Di fronte all'ipotesi di un Conte ter, Matteo Salvini 'convoca' un vertice di centrodestra per domani pomeriggio, dopo la salita al Colle del premier. Una nuova 'war room' per serrare i ranghi e provare a blindare la coalizione, visto che il pressing dei pontieri 'contiani' si farà ancora più forte nelle prossime ore per trovare più 'responsabili' possibili e nonostante le smentite, restano 'attenzionate' Forza Italia e i 'piccoli', a cominciare dai 'totiani' di 'Cambiamo'. Il leader della Lega, insomma, non si fida e appena esce la notizia che Conte andrà domani a dimettersi e non oggi, prendendosi altro tempo per allargare la sua maggioranza, sente al telefono gli alleati e invoca compattezza. Salvini, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiamato non solo Giorgia Meloni e Antonio Tajani, ma anche Silvio Berlusconi, che oggi, in una lunga nota, torna a escludere trattative di Fi per un soccorso al Conte ter. Al summit di centrodestra per l'Udc, al posto del dimissionario segretario nazionale, Lorenzo Cesa, ci sarà il questore anziano del Senato, Antonio De Poli, presidente delle piccola formazione centrista che oggi, dopo un vertice di chiarimento in mattinata, si è tirata fuori dalla partita dei 'costruttori'. Oltre allo spettro dei 'responsabili', Salvini proverà anche a ricompattare l'opposizione sulla 'formula' per affrontare la crisi: anche se fonti della Lega ribadiscono che c'è unità e "la linea della coalizione resta quella espressa pochi giorni fa al Quirinale'', il centrodestra resta diviso sul voto qualora dovesse fallire un Conte ter: Salvini (almeno stando alle sue parole) e Meloni continuano a spingere per le elezioni anticipate, mentre Berlusconi, pur appellandosi alla saggezza del Colle, vede innanzitutto un governo di unità nazionale con tutti dentro.

21.06 - Alla fine si dimette. Lo farà domani, in un Consiglio dei ministri convocato per le 9 dopo che, per l'intera giornata, si erano rincorse le voci di una possibile salita al Quirinale già oggi. In mattinata i fari di Palazzo Chigi erano puntati sulla riunione dell'Udc -nonostante la convocazione non fosse nota- nella speranza che da lì si gettasse il seme per un gruppo al Senato, i volenterosi da raccogliere sotto il simbolo dei centristi, 'quarta gamba' del governo. Ma il banco salta, l'Udc fa sapere che voterà contro la Relazione sulla Giustizia del Guardasigilli e boccia l'operazione responsabili, senza se e senza ma. Intanto sale la preoccupazione al Nazareno, per un governo che i numeri, nei fatti, non li ha. Lo scivolone è dietro l'angolo, e nessuno - tra le forze di maggioranza- vuole correre il rischio dell'incidente in Aula. Il premier appare all'angolo. Il M5S riunisce i suoi ministri, intanto si diffonde la voce di un Consiglio dei ministri in serata. Dove Conte, è la vulgata, potrebbe annunciare la decisione di dimettersi. Poco dopo, mentre i cronisti sono assiepati fuori dal Palazzo per avvistare la macchina del premier che potrebbe dirigersi al Colle, ecco che arriva la notizia: il Cdm si riunirà domani, alle 9. Sul tavolo le dimissioni del premier, che subito dopo andrà al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella. Consultazioni lampo -la crisi sanitaria che stiamo vivendo lo impone- dopodiché, salvo sorprese, si tenterà la strada di un Conte ter. In quella manciata di ore, il presidente del Consiglio dovrà trovare i numeri che ha cercato disperatamente dopo lo strappo di Matteo Renzi, senza trovarli. Un'impresa che sembrava fattibile, ma che si è poi rivelata di gran lunga più complicata del previsto.

La speranza, ora, è che il fantasma di una fine traumatica della legislatura -si legga ritorno al voto- induca molti a percorrere la strada della responsabilità. “Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata", è il messaggio che arriva dalle file del M5S, compatte su Conte. Anche il Pd con il segretario Nicola Zingaretti ribadisce il sostegno a Conte per una maggioranza con "una base parlamentare ampia". Infine Leu con Roberto Speranza: "Sono al fianco di Conte". Ma di ostacoli, su questo cammino, ce ne sono molti e il premier li ha bene in mente. Il primo, il più difficile da aggirare, è proprio rappresentato dal leader di Iv e da una maggioranza che, per quanto allargata, potrebbe avere numeri risicati, soprattutto a Palazzo Madama. Per Conte un ritorno con Renzi è da escludere, l'unica via percorribile resta quella dei 'volenterosi' con cui sostituire la pattuglia di renziani. Su questo, raccontano, il premier appare irremovibile. Ma il Pd sembra non essere così indifferente alle sirene di Italia Viva. Almeno pezzi del Pd. Quando si parla di maggioranza 'ampia' si intende anche Iv? Ambienti parlamentari dem fanno notare che, se le dimissioni di Conte sbloccassero i nuovi gruppi a sostegno dell'avvocato, il rientro di Iv potrebbe essere gestito togliendo centralità a Matteo Renzi. Insomma, allargare la maggioranza per togliere al 'golden share' a Iv al Senato.

Da ambienti renziani, ci si crede poco che la maggioranza 'ampia' possa fare a meno del gruppo di Italia Viva. E nella serata dell'annuncio delle dimissioni di Conte, da Iv si mantiene un profilo basso. Nessun 'festeggiamento' o rivendicazione su chi ha vinto. "Da parte nostra nè veti e nè preclusioni -si spiega all'Adnkronos- quanto scritto nel documento firmato da tutti i parlamentari Iv valeva prima e vale ancora di più oggi. Siamo per il dialogo e per confrontarci su come dare un governo più forte a questo Paese". Ma la diffidenza cresce a Palazzo Chigi. Insieme ai dubbi che gli alleati di governo restino leali, mentre si fa spazio il timore che Conte -finora appoggiato indistintamente da Pd e M5S- finisca per diventare il principale ostacolo di un nuovo governo a maggioranza invariata.

20.58 - "Serve trovare una maggioranza più coesa e solida attorno alla figura del presidente Giuseppe Conte. A lui la nostra totale fiducia. Non c'è tempo da perdere". Lo scrive in un tweet Michele Gubitosa, deputato del M5S.

20.35 - "La scelta di Conte è tanto giusta quanto tardiva. Si sono persi 15 giorni e non si è vista rafforzata la credibilità del governo, rincorrendo improbabili ed estemporanei aiuti. Mi auguro che adesso maturi la consapevolezza generale che è necessario superare i personalismi nell'interesse nazionale". Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook.

20.20 - Matteo Salvini, riferiscono fonti della Lega, ha chiamato gli altri leader del centrodestra e i 'piccoli' per ribadire l'unità della coalizione e affidarsi in questo momento delicato alla saggezza del Colle. Domani ci sarà un vertice di coalizione allargato a Udc, Noi con l'Italia e 'Cambiamo' per fare il punto della situazione. ''Il centrodestra è unito e compatto, la linea della coalizione resta quella espressa pochi giorni fa al Quirinale'', assicurano le stesse fonti.

20.15 - "Sappiamo tutti che stiamo un pochettino nei guai e che siamo nel pieno di una crisi. Questa crisi non aiuta. Avremmo bisogno di un governo capace di garantire che la crisi non diventi una crisi sociale, che non ci sia una crisi finanziaria, la qualità del piano di Recovery, la conferma della scelta europeista". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, ospite on line del Pd di Bruxelles. "Invece ci ritroviamo in una situazione di incertezza, in cui credo che il Pd stia cercando di fare la sua parte", conclude.

"Sappiamo tutti che stiamo un pochettino nei guai e che siamo nel pieno di una crisi. Questa crisi non aiuta. Avremmo bisogno di un governo capace di garantire che la crisi non diventi una crisi sociale, che non ci sia una crisi finanziaria, la qualità del piano di Recovery, la conferma della scelta europeista". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, ospite on line del Pd di Bruxelles.

"Invece ci ritroviamo in una situazione di incertezza, in cui credo che il Pd stia cercando di fare la sua parte", conclude.

20.02 - Secondo quanto si apprende, l'assemblea congiunta dei gruppi M5S con il capo politico Vito Crimi, in programma questa sera alle 21, sarebbe stata rinviata.

19.58 - "Le dimissioni di Giuseppe Conte, se confermate, siano la via per aprire una fase politica. L’Italia ha bisogno di un governo autorevole che la guidi fuori dalla grave situazione sanitaria, economica e sociale in cui si trova. È necessario garantire il diritto alla salute dei cittadini, aiutare famiglie e imprese, rassicurare gli investitori internazionali". Così in una nota i deputati di Cambiamo! Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli e Alessandro Sorte. "C’è necessità -avvertono- di portare avanti un percorso di riforme strutturali non perché sono la condizione posta dall’Europa per il Recovery Plan, ma perché si tratta di interventi che il Paese attende ormai da troppo tempo. Questa crisi - proseguono - ha già fatto impennare lo spread e calare i mercati: non possiamo permetterci di gettare al vento le risorse europee. Continuiamo perciò a chiedere al presidente che sarà incaricato dal Capo dello Stato un invito chiaro a tutte le forze politiche responsabili affinché si lavori insieme per il Paese. Un governo di unità nazionale è l’unica strada per l’Italia”, concludono.

19.54 - "Basta pasticci, giochini di palazzo e compravendita di senatori", "non è questo il governo che può accompagnare l'Italia fuori da disastro". lo dichiara Matteo Salvini. "Usiamo le prossime settimane per ridare la parola al popolo e poi avremo per 5 anni un governo e un parlamento seri e legittimati, non scelti dal palazzo ma scelti dagli italiani'', rimarca il leader della Lega.

19.54 - "Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti". Lo scrive su twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

19.39 - "Per noi rimane l’obiettivo di allargare l’attuale maggioranza fondata sull’accordo Pd, Leu e M5S nel solco del progetto delineato la scorsa settimana alla Camera e al Senato da Conte". Così fonti di Leu dopo l'ufficializzazione delle dimissioni del premier Giuseppe Conte domani.

19.28 - "E’ convocato per domani mattina alle 9 il Consiglio dei ministri nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni" si legge in una nota di Palazzo Chigi. "A seguire, il presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella".

19.18 - “Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata". Così i capigruppo di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle, Davide Crippa ed Ettore Licheri. "Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il MoVimento, insomma, c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.

19.17 - "Vicini agli italiani, ora avanti a testa alta. Lavoriamo compatti con il premier Giuseppe Conte anche in direzione di un Conte ter". E' questa, viene riferito da autorevoli fonti di governo, la linea emersa dalla riunione dei ministri e sottosegretari M5S convocata dal capo politico Vito Crimi e dal capo delegazione del Movimento al governo, Alfonso Bonafede. I 5 Stelle hanno ribadito il sostegno al presidente del Consiglio.

19.12 - Il premier Giuseppe Conte salirà al Quirinale domani mattina, solo dopo il Consiglio dei ministri con cui condividerà con la squadra di governo la decisione di dimettersi.

19.00 - A quanto apprende l'Adnkronos il Consiglio dei ministri si riunirà domani mattina alle 9. All'ordine del giorno le dimissioni del premier Giuseppe Conte.

18.28 - "L'esperienza del Conte bis è al capolinea". A parlare, interpellato dall'Adnkronos, è un esponente M5S, membro dell'esecutivo, mentre si susseguono le indiscrezioni su una possibile salita al Quirinale del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato. Il Movimento 5 Stelle guarda con preoccupazione agli ultimi sviluppi. E' iniziata la riunione dei ministri e dei sottosegretari 5 Stelle con il capo politico Vito Crimi. In serata, alle 21, l'assemblea dei gruppi di Camera e Senato.

18.07 - Ore convulse a Palazzo Chigi, mentre rimbalzano le voci di una possibile salita al Colle del premier Giuseppe Conte già nelle prossime ore. C'è inoltre l'ipotesi di un Consiglio dei ministri, al momento non ancora convocato, ma che potrebbe a stretto giro. La conferma arriva da diversi ministri.

17.46 - "Stiamo scivolando verso una crisi incomprensibile. Altri Paesi in UE vanno al voto perché si contrappongono europeisti e anti-europeisti. Qui in Italia siamo al paradosso di tensioni tutte interne del campo democratico-progressista. Alla crisi dobbiamo rispondere con responsabilità e coraggio: allargando il campo delle alleanze e verificando se ci sono novità positive da Italia Viva. Su questo ultimo punto ha ragione Bettini: è proprio Italia Viva che deve battere un colpo e guardare con fiducia verso una fase nuova. Al contrario, il rischio è è di avventurarci verso esiti imprevedibili e pericolosi". Così in una nota Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D.

17.43 - A quanto apprende l'Adnkronos, oltre alla riunione congiunta dei parlamentari M5S in programma questa sera alle 21, alle 18 si riunirà la squadra di governo M5S - ministri e sottosegretari - per fare il punto sulla situazione. Alla riunione, in videocollegamento, prenderà parte anche il capo politico e sottosegretario all'interno Vito Crimi.

17.31 - "Matteo Salvini, forse ebbro di troppi mojito bevuti dietro le quinte, si lancia in tv nella proposta offensiva per il popolo italiano di Berlusconi Presidente della Repubblica. Gli italiani hanno diritto ad avere come prossimo Capo dello Stato un incensurato, non un uomo reduce da condanne definitive, noto per aver avuto rapporti con mafiosi ed esser stato coinvolto in decine di processi, alcuni ancora in corso e molti non arrivati ad una sentenza di condanna solo grazie alla prescrizione o alle leggi ad personam. La banda di incompetenti che ha piazzato Fontana in Lombardia, ha una tale mancanza di senso del pudore da offendere tutti gli italiani onesti con una proposta così sfacciatamente oscena. Tra l'altro lo stesso Salvini nel 2012 scriveva su Facebook: 'nessun leghista è disposto a puntare ancora su un'alleanza con Berlusconi. La nostra gente non ne vuole sapere di un suo ritorno in campo'. Perché ha cambiato idea? Cosa nasconde Salvini?". Così in una nota Dino Giarrusso, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

17.28 - “Dopo avere impantanato il Parlamento in una inutile prova di forza con i partiti della sua maggioranza, dopo le lusinghe ai senatori e una settimana persa nel vano tentativo di trovare numeri che non ci sono, Giuseppe Conte si appresta a fare ciò che avrebbe dovuto fare da tempo: riferire al Quirinale che la sua maggioranza, divisa addirittura sull’opportunità di questo passaggio invece fondamentale, è venuta meno e che, quindi, questo governo non può reggere. Invece di tenere ancora il Paese imbrigliato nelle beghe di una maggioranza che non esiste più, dia prova di quella responsabilità tanto invocata negli ultimi mesi e si dimetta”. Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.

17.10 - "Il Movimento 5 Stelle è convintamente al fianco del presidente Conte in questo momento estremamente difficile per il Paese. Siamo la colonna portante di questa legislatura: come sempre ci assumeremo le nostre responsabilità, avendo come riferimento il bene dei cittadini, e ci faremo garanti dei passaggi delicati che attendono la nostra Repubblica". Lo afferma in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi.

17.05 - "Nicola Zingaretti dice che il Pd è impegnato per garantire all’Italia un governo 'autorevole'. Il segretario del Pd ammette candidamente che l’esecutivo Conte non lo è. Fdi lo sostiene fin dall’inizio: questo governo non è all’altezza, non ha visione e non è capace di risolvere i problemi concreti degli italiani. La via maestra da seguire per dare alla Nazione un governo forte, coeso e autorevole rimangono le elezioni". Lo afferma Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia.

17.02 - ”Conf­ido nelle capacità di Conte, sta lavorando molto per superare questa impasse, vedi­amo se si arriva al voto, io penso di no. Conte ha diversi nodi importanti su cui concentrarsi: alla­rgare la maggioranza, rilanciare il gove­rno e soprattutto ca­pire con chi andare avanti, chi è affida­bile e chi non. Renzi ha dimostrato di non esserlo”. Lo afferma il sottosegreta­rio agli Esteri e pr­esidente del Maie, senatore Riccardo Merlo, leader del Gruppo Maie­-Italia 23, risponde­ndo a una domanda di Anna La Rosa, diret­tore editoriale de 'La Discussione'.

“Non cr­edo -aggiunge- che le dimissioni preventive di Bona­fede possano rappres­entare una soluzione. Se ne troverà sicu­ramente una altra”. Merlo, inoltre, non esclude di poter lavorare insieme a Gianfranco Rotondi alla nascita di una “Balena bia­nco-verde”, ispirata alla dottrina socia­le della Chiesa e con una grande vocazio­ne ambientalista, da presentare alle pro­ssime elezioni.

16.50 - "Ieri in Portogallo si è votato per le elezioni presidenziali. Abbiamo imparato che: 1. non è vero che non si può votare con la pandemia. Ci si mette in coda, distanziati e con le mascherine, e si vota. Nessun disagio, soprattutto se paragonato a quello di tenersi un governo che la pandemia non la sa gestire. 2. I socialisti e i comunisti, oggi al governo, racimolano il 20% divisi in tre candidati. Sarà forse proprio questo, e non la pandemia, il motivo per cui Pd e M5S non vogliono sentir parlare di elezioni in Italia? Forse...". Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

16.48 - "Nel governo Conte 2 Bonafede ha fatto molto poco, e qualcosa è stato fatto anche male. Dal mio punto di vista, sono errate anche le modalità con cui si sta lavorando al Recovery per quanto riguarda le risorse da investire sulla giustizia: così non si migliora e non si innova nulla". Lo dice all'Adnkronos il deputato M5S Andrea Colletti, avvocato, in vista del voto in Aula sulla relazione del guardasigilli Alfonso Bonafede (appuntamento che potrebbe saltare in caso di dimissioni anticipate del premier Conte).

Il parlamentare pentastellato, 'grillo parlante' del gruppo 5 Stelle alla Camera, non è tenero con Bonafede: "La politica legislativa del ministro", osserva l'esponente grillino, "è in mano ai burocrati. Per me il grande errore di Bonafede è stato affidarsi ai magistrati del suo ministero e poco ai parlamentari: le Commissioni Giustizia di Camera e Senato hanno lavorato pochissimo sulla giustizia".

Il M5S però ha blindato Bonafede definendolo intoccabile. "Per me contano i temi, non i nomi. Se Bonafede non fosse più ministro non cambierebbe nulla. Non sarebbe una ferita: penso alla questione dell'abuso d'ufficio nella legge sulle semplificazioni o alla liberalizzazione degli appalti sotto i 150mila euro... provvedimenti su cui il M5S avrebbe dovuto fare le barricate", rimarca Colletti. "Secondo me Bonafede, quest'anno, è quasi come se non ci fosse stato: è stato carente anche dal punto di vista del dialogo. Molti nel M5S la pensano come me ma hanno timori nel dichiararlo...", chiosa l'avvocato abruzzese.

16.42 - "Il Pd non ha chiesto e non sta chiedendo a Conte di andare al Quirinale". E' quanto si riferisce da fonti dem. Il percorso resta quello indicato stamattina dal segretario Nicola Zingaretti ovvero quello di verificare se ci sono le condizioni per una base parlamentare ampia con programma autorevole. La strada, dicono le stesse fonti dem, resta quella indicata in questi giorni e nelle ultime ore dal segretario Zingaretti e da Andrea Orlando e che passa "per un governo autorevole, europeista e in grado di affrontare i problemi facendo un appello alla responsabilità a tutti".

16.24 - "In relazione a notizie di stampa diffuse in questi giorni, voglio chiarire ancora una volta che nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica. L’implosione dell’attuale maggioranza sotto il peso delle sue contraddizioni è naturale conseguenza della sua origine improvvisata e contraddittoria, che contraddiceva il responso delle urne e che era finalizzata esclusivamente ad impedire al centro-destra di governare". Lo scrive in una nota Silvio Berlusconi.

16.22 - Il motivo per cui il senatore Lello Ciampolillo è arrivato al fotofinish a dare sostegno col suo voto al governo? Una lunghissima telefonata con un caro amico. A rivelarlo, ospite di Un Giorno da Pecora, è lo stesso senatore Ciampolillo, che ai microfoni della trasmissione di Rai Radio1 ha spiegato: “Ero in aula ma al telefono con un amico molto stretto, non un politico, per me è stata una scelta sofferta”. Di cosa parlava col suo amico? “Del voto”. Come si chiama questo suo amico? “Il mio amico si chiama Gaetano”. E in questa sofferta telefonata, cosa le ha suggerito di fare Gaetano? “Di votare sì”. Di che partito è? “Diciamo che lui guarda con interesse al M5S”. Il suo voto le ha dato una notorietà forse non ricercata. “Ho avuto tantissime manifestazioni di sostegno, mi hanno scritto da ogni parte d'Italia. E anzi ne approfitto per ringraziare tutti gli autori dei meme e dei video musicali su di me”.

16.18 - Il termometro della crisi oggi a Palazzo Chigi segna rosso. Nella maggioranza rimbalzano voci sulla possibilità che il premier Giuseppe Conte salga al Quirinale già oggi, "la situazione lo impone", ragiona un ministro grillino, mentre la strada si fa sempre più stretta per il presidente del Consiglio, con le difficoltà e gli ostacoli incontrati sulla via dei 'volenterosi' e l'incognita del voto sulla relazione della Giustizia del Guardasigilli, attesa mercoledì alle Camere, al più tardi giovedì in Senato.

15.25 - “Io ho lavorato per ricucire, non si può far finta che non ci sia stato nulla ma magari questa lacerazione può servire a qualcosa. Questa settimana la 'temperatura' mi sembra più bassa della precedente, ho colto segnali positivi, io sono ottimista. E' come se fossimo su un palco e oltre ai protagonisti ci siano degli attori comprimari che però possono spostare la rappresentazione da una parte o dall'altra”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il senatore di Italia Viva Eugenio Comincini. Sulla relazione del ministro Bonafede voi di Iv voterete contro? “Su Bonafede nessuno ha ancora detto che voteremo contro, dobbiamo leggere il testo della relazione sulla Giustizia”. Tabacci, tra i tanti, ha cercato anche lei? “Mi ha cercato ma non ho risposto, e gli ho scritto un messaggio spiegando che non ero interessato”. Alla fine questa crisi si risolverà? “Si, scommetto che si risolverà. Bisogna sedersi intorno ad un tavolo e guardarsi, e definire il programma in modo serio. Mi piacerebbe una maggioranza più ampia, ma è un mio auspicio, so che questa mia idea si scontrerebbe con la volontà di altri gruppi”.

15.22 - "Non ci saranno quei contraccolpi che si pensa in caso di crisi di governo. Poi diciamolo con chiarezza: oggi il 70% delle leggi che approviamo in Italia sono espressioni di dettaglio di direttive e indirizzi che vengono dall'Ue. Forse non ce ne rendiamo conto, ma il soggetto politico forte su cui si poggiano i nostri ordinamenti e le nostre discipline è l'Europa. Se c'è un po' di incertezza nell'indirizzo di governo, ci sono l'Europa e la Regione, che invece sarà stabilmente, per 5 anni, un punto di riferimento". Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento a Firenze.

15.14 - "In un momento così delicato per il Paese e per la politica, è necessario rimarcare differenze e linee. Per questo motivo, come parlamentari della formazione politica Italexit, chiariremo la nostra posizione di assoluta contrarietà al Governo". Lo puntualizza Gianluigi Paragone, segretario di Italexit, che alla vigilia della relazione sulla Giustizia del ministro Bonafede in Parlamento ha indetto per domani alle 13.30 una conferenza stampa alla sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, per spiegare, insieme ai senatori Giarrusso e Martelli, la posizione di Italexit.

15.10 - "Sicuramente Conte si deve dimettere e quello che deve nascere è un governo nuovo...". Paola Binetti lo dice a chiare lettere all'Adnkronos: l'Udc non farà mai da 'stampella' al governo e chiede a Giuseppe Conte di recarsi al Colle a rimettere il mandato, perché ''se deve essere un Conte ter, voglio sapere con chi verrà fatto e quali obiettivi si propone, perché noi riteniamo che fino ad ora il Conte uno e il bis si siano veramente dispersi su una serie di obiettivi del tutto secondari e non necessari per il Paese".

14.55 - Al vertice di questa mattina dell'Udc sugli ultimi sviluppi della situazione politica, riferiscono fonti del partito, non ha partecipato Lorenzo Cesa. All'incontro, svoltosi nella sede nazionale di via in Lucina, c'erano solo i senatori Antonio De Poli, Paola Binetti e Antonio Saccone. Pur essendo nella sede del partito, Cesa non ha preso parte al summit: il leader centrista è infatti segretario nazionale dimissionario.

14.42 - "E' un lavoro sicuramente da apprezzare quello portato avanti dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e dal vicesegretario dem Andrea Orlando, per scongiurare l’irreparabile e non far pagare un duro prezzo all’Italia. Una crisi di governo inaspettata che arriva in un momento difficilissimo per il nostro Paese, sia per il contrasto alla pandemia, sia per l’emergenza sociale ed economica in atto. Non possiamo, però, perdere un’opportunità, rappresentata dagli oltre 200 miliardi di fondi europei disponibili per affrontare questa crisi e uscire dall’emergenza Covid-19". Lo dichiara in una nota Carlo Guccione, Consigliere regionale Pd in Calabria.

14.13 - "Se il governo non ha i numeri si va a votare". Non ha dubbi il presidente del Veneto Luca Zaia che sottolinea: "Vedo che, a prescindere dal colore politico, abbiamo bisogno di un governo che abbia i numeri: cinque-sei numeri di vantaggio in Parlamento significa non poter governare. E quindi - ha ribadito - o ci sono i numeri o si va a votare".

14.01 - L'Udc si tira fuori ancora una volta dalla partita dei 'responsabili' e ribadisce che il suo perimetro politico resta quello del centrodestra. E' quanto emerso, apprende l'Adnkronos, dalla riunione dello stato maggiore del partito centrista. L'Udc, stando a quanto emerso, voterà contro la relazione Bonafede sulla giustizia sia alla Camera che al Senato.

14.00 - E' fissata per domani sera alle 22.30 una riunione con Matteo Renzi, a quanto si apprende, per decidere la posizione sulla giustizia. La linea di Italia Viva, si fa sapere, in generale resta quella di disponibilità fatta uscire con il documento sottoscritto da tutti i parlamentari Iv.

13.50 - “Più di un milione e 200 mila persone attendono ancora la cassa integrazione Covid ma il governo è troppo impegnato, senza successo, nella pesca a strascico di parlamentari per occuparsene. Il Paese è completamente fermo, questi lavoratori sono disperati, non sanno come andare avanti, sono vere e proprie vittime dei ritardi e della confusione del governo nella gestione di questa emergenza, al pari delle attività che attendono ancora i ristori. Semplificare e sburocratizzare è necessario per dare le risposte immediate di cui c’è bisogno, lo chiede anche l’Europa a proposito del Recovery, eppure nulla si è fatto e l’unico provvedimento del governo in tal senso si è dimostrato nei fatti un fallimento totale. Non è raccattando parlamentari che si uscirà da questa situazione in cui è sempre più evidente come la cosa migliore che può fare il governo è dimettersi”. Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.

13.47 - "Le parole di Zingaretti sull'ipotesi di elezioni anticipate sono perfettamente rappresentative del terrore che hanno Pd e M5S verso il voto libero dei cittadini. Con che coraggio questa gente si definisce democratica? Tranquilli, arriverà il giorno in cui dovrete rispondere davanti agli italiani delle vostre bugie e dei vostri fallimenti". Lo scrive su Facebook la presidente di Fdi Giorgia Meloni.

13.06 - "Leggiamo ancora oggi fantasiose e bizzarre ricostruzioni su imminenti fuoriuscite di deputati dal gruppo di Forza Italia, pronti a sostenere un ipotetico governo Conte ter o addirittura a confluire nel partito, che non c'è, del presidente del Consiglio. Chi ipotizza tali scenari confonde probabilmente l'auspicio di qualcuno con la realtà: è dall'inizio della legislatura che vengono annunciate emorragie copiose di parlamentari azzurri che non ci sono mai state, e che non avverranno neanche in questa fase per fare da stampella a un progetto fumoso e inconsistente. Il nostro movimento è saldo nel centrodestra, e nessuno dei nostri ha alcun interesse a sostenere un governo a guida sinistra-M5S". Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

13.06 - "Della Relazione sulla Giustizia non gliene frega niente a nessuno. In tempi normali, passa di fatto inosservata. E' chiaro che in questo momento assume un significato completamente diverso, e non rappresenterà certo un giudizio sull'operato di Alfonso Bonafede". Lo dice all'Adnkronos Roberto Castelli, già ministro leghista della Giustizia nel governo Berlusconi, che non arriva a definire le tensioni sul passaggio al Senato attorno alla Relazione "un pretesto", ma sicuramente "una forca caudina" sotto cui dovranno passare lo stesso Guardasigilli e il premier Giuseppe Conte.

12.43 - "Una crisi di Governo in questo contesto è semplicemente folle. Ancora più irragionevole sarebbe voler sostituire il Presidente Conte: una figura istituzionale, sopra le parti, che ha sempre lavorato, in un momento difficilissimo per il Paese, nell'interesse esclusivo della Nazione, proprio come prevede la Costituzione italiana. In questi giorni si sta cercando di dividerci e di infangarci. Ma il Movimento è compatto attorno alla figura di Giuseppe Conte, basta falsità! Forza Presidente!". Lo scrive su Facebook Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico ed esponente del M5S.

12.30 - "Spero questa sia l’ultima settimana di un governo a caccia di senatori in vendita". Così il leader della Lega Matteo Salvini che aggiunge: "Spero finisca questo teatrino osceno, gli italiani hanno bisogno di certezze, non di governi che tirano a campare".

12.26 - "Il fatto che un milione e 200mila lavoratori siano ancora in attesa della cassa integrazione, e che alcuni non l'abbiano mai ricevuta, è un'autentica vergogna di Stato. Il premier in queste ore fa sapere di non trovare un motivo valido per l'apertura formale della crisi, perché i cittadini non la capirebbero: ebbene, lo chieda a questi cittadini senza lavoro e senza cig. Un governo che a fronte di scostamenti di bilancio senza precedenti non riesce a garantire i sussidi basilari e non risarcisce adeguatamente neppure le imprese significa che ha totalmente fallito la sua missione". Lo afferma in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini.

12.12 - "Chi è il problema non può essere la soluzione. Non è una questione personale, ma di affidabilità politica". Lo sottolinea il ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli a chi gli chiede, dopo l'incontro tra governo e Confindustria, di una possibile apertura al dialogo con Matteo Renzi.

12.08 - “L’obiettivo è offrire una pronta ripresa al Paese, dopo questi mesi di sofferenza e recessione economica. Stiamo creando le premesse per ripartire più forti di prima”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con Confindustria. "Questo non è un piano del governo ma del sistema-Italia - ha rimarcato il presidente del Consiglio - quindi deve essere ampiamente condiviso e costituire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una più efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e a migliorarne la competitività. Dobbiamo affrontare questa sfida, tra le più importanti dal secondo dopoguerra, con spirito di intrapresa comune".

11.46 - "Il Pd non ha mai puntato, non punta e non vuole le elezioni politiche anticipate". Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a Immagina, la web radio dem. "L'idea di un governo che guardi agli interessi nazionali, al bene comune, di stampo europeista, che fa un'agenda di contenuti breve ma concreta che migliora la vita delle persone può presentarsi" ha aggiunto Zingaretti. Un governo, ha sottolineato, "con Conte, ovviamente, che è il punto di equilibrio in questo momento più avanzato, ha preso la fiducia quattro giorni fa e sfido chiunque a dire che c'è la possibilità di superare quel livello. Con Conte si presenti e raccolga il consenso. E' lo sforzo di queste ore".

11.45 - Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari M5S, è stata convocata per questa sera, alle ore 21, un'assemblea dei gruppi 5 Stelle di Camera e Senato con il capo politico Vito Crimi per fare il punto sulla situazione politica.

11.24 - “Conte si ritiene imprescindibile e credo che stia commettendo un peccato di presunzione: come Più Europa abbiamo detto fin da dicembre che questo governo era al capolinea e che Conte dovrebbe dimettersi nell’interesse dell’Italia per fare spazio in questa legislatura a una maggioranza Ursula, cioè una maggioranza che replichi quella che al Parlamento Ue sostiene von der Leyen”. Lo ha detto a 'Start' su Skytg24 il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

11.24 - “Si ponga fine immediatamente a questa lenta e dannosa agonia: Conte vada a dimettersi se ha davvero a cuore gli interessi dell’Italia. In questa fase delicatissima in cui l’emergenza sanitaria non è ancora superata, le imprese chiudono, lavoratori e famiglie soffrono, c’è bisogno di un governo autorevole e di un Parlamento concentrato sulla soluzione dei problemi e sui progetti di rilancio. Se questo non è possibile, meglio il voto”. Lo afferma il presidente di Noi con l’Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera Maurizio Lupi.

11.10 - "Quando parliamo di persone che avrebbero la capacità, l'equilibrio e lo standing internazionale per guidare un Governo largo, autorevole e serio, citiamo sempre Mario Draghi. Ma Paolo Gentiloni sarebbe una valida alternativa e sul Recovery Fund partirebbe avvantaggiato". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.

10.52 - E' terminato a Palazzo Chigi l'incontro in video collegamento sul Recovery plan presieduto dal premier Giuseppe Conte con Confindustria.

9.59 - "Se si sta parlando di elezioni la colpa è di Renzi, perché è lui che ha staccato la spina. Conte, che ha fatto bene a parlamentarizzare la crisi, ha rivolto un appello alla responsabilità. Vediamo in queste ore cosa sta crescendo nella consapevolezza dei parlamentari". Lo ha detto l'eurodeputato del Pd, Goffredo Bettini, a 'Omnibus' su La7. "E' evidente dai numeri che ci sono attualmente, ma anche se i numeri dovessero crescere nei prossimi giorni, che c'è l'esigenza di costituire un nuovo governo, una fase nuova, che abbia come perno Conte. Si è detto che questa è una crisi di contenuti invece è una crisi per togliere di mezzo Conte, una crisi di Palazzo" ha aggiunto Bettini.

9.33 - Al via l’incontro tra il governo e il vertice della Confindustria, presieduto dal Giuseppe Conte. In video collegamento con il presidente del Consiglio c'è il presidente degli industriali Carlo Bonomi. Partecipano alla riunione i ministri Patuanelli (in presenza), Gualtieri, Dadone, Provenzano, Catalfo, Pisano e Amendola (in video).

9.20 - "Nessuno sconto a Matteo Renzi. Ma sia chiaro: dobbiamo fare l’interesse del Paese. Con la crisi non abbiamo dato un bello spettacolo, e uso un eufemismo, ai nostri cittadini. Quindi, fatte queste premesse, un dialogo con Italia Viva è essenziale. E Conte se ne faccia carico". Lo afferma Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, in un'intervista al 'Resto del Carlino'. "Sin dall’inizio - aggiunge parlando dei rapporti con il M5s - sapevamo quante differenze, anche qualitative, ci fossero col Movimento. Ma poi, piano piano, ha prevalso il confronto sereno e costruttivo".

9.19 - Per uscire dalla crisi politica bisogna "rimettere al centro i bisogni degli italiani: una pandemia da sconfiggere", "una campagna vaccinale per la quale non abbiamo vaccini a sufficienza" e una "crisi economica che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un'intervista su 'Il Mattino' in cui sottolinea: "Ritengo che Conte abbia tutti i titoli per formare un nuovo Governo per affrontare i problemi che ho indicato, sostenuto da tutti coloro che sono chiamati" a compiere "una scelta per l'Italia". "Ciascuno – prosegue – si deve misurare con queste priorità assolute, altro che crisi politiche ed elezioni anticipate". Bonaccini invita le forze politiche a rimuovere i veti incrociati: "Ho stima del presidente Conte con cui ho collaborato molto bene – chiarisce – e non concepisco i veti personali". "La politica – dice ancora – ha il compito di trovare soluzioni e dare risposte concrete non di arroccarsi su veti personali. Vale per Conte come vale per Renzi".

9.03 - "Non abbiamo posto veti su Conte, non si mettano veti su di noi. Il governo si dimetta formalmente, noi saremo disponibili per dialogare sul futuro del Paese". Lo dice in un'intervista a 'La Repubblica' il deputato di Iv, Ivan Scalfarotto.

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