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Crisi governo, tutti i dossier lasciati aperti da Teresa Bellanova

14 gennaio 2021 | 18.28
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Dagli interventi previsti dalla legge di Bilancio per l’agroalimentare, che necessitano di decreti attuativi da parte del Mipaaf per un totale di circa 300 milioni di euro, alla Rivoluzione verde del Pnrr in vista del Recovery Plan

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Dagli interventi previsti dalla legge di Bilancio per l’agroalimentare, che necessitano di decreti attuativi da parte del Mipaaf per un totale di circa 300 milioni di euro sullo stanziamento totale di oltre 1 miliardo, alla Rivoluzione verde del Pnrr in vista del Recovery Plan che spinge su un’agricoltura sostenibile e prevede uno stanziamento di 1,8 mld di euro. Per non parlare delle partite europee, prima fra tutte il negoziato sulla nuova Pac 2023-2029, alle battute finali e decisive con il Trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione). Sono molti e corposi i dossier lasciati aperti dalla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova che, ieri si è dimessa dal suo incarico al governo.

Nella Legge di Bilancio, ad oggi, rimangono per così dire appese importanti risorse che rappresentano la sopravvivenza di alcuni comparti, come per il settore della pesca. Tra questi, c’è il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nello stato di previsione del Mipaaf, con una dotazione pari a 150 milioni di euro per il 2021, in quanto un decreto ministeriale deve definirne criteri e modalità di attuazione.

E poi, sempre per la pesca, il finanziamento delle indennità per il fermo pesca che prevede l’allocazione di 19 milioni di euro e che necessita di implementazione con un decreto interministeriale.c

Rimangono in sospeso anche il Fondo per lo stoccaggio privato dei vini a denominazione (Doc, Docg e Igt) con una dotazione pari a 10 milioni di euro per l’anno 2021 e, ancora, il Fondo nazionale per la suinicoltura sempre nella misura di 10 milioni di euro creato per dare fiato e rilanciare la filiera suinicola nazionale. Inoltre, gli altri 10 milioni del Fondo per la tutela ed il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio.

Oltre a queste risorse rimangono in stand-by anche altri 70 milioni di euro per gli indennizzi a copertura dei danni da calamità naturali, stanziati sempre nella manovra per le imprese agricole, che sono compresi nel Fondo Solidarietà Nazionale e che andranno ripartiti. Infine, a rischio ritardo anche la ripartizione del nuovo stanziamento di 40 milioni di euro del Fondo per gli aiuti agli Indigenti, ricordando che su tale Fondo ci sono ancora 250 milioni di aiuti da spendere dei 300 mln stanziati dal Mipaaf nel corso del 2020 per l’emergenza covid-19 nei vari decreti rilancio.

Uno scenario non certo tranquillizzante per il settore agroalimentare anche perché molti di questi provvedimenti devono passare per le forche caudine della Conferenza Stato-Regioni.

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