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Crisi Ucraina-Russia, fiato sospeso

13 febbraio 2022 | 08.27
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Stallo dopo il colloquio tra Biden e Putin. Europa svuota ambasciate

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Crisi Ucraina- Russia, la tensione resta altissima. Continuano gli sforzi diplomatici mentre cresce a livello diplomatico la tensione tra Washington e Mosca, accusata di incrementare la propria presenza militare a ridosso del territorio ucraino. Ieri telefonata di oltre un'ora tra il presidente Usa Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin. Un colloquio dal quale non è scaturito però un cambio di scenario. Nel frattempo l'Italia, come molti altri Paesi europei, stanno svuotando le ambasciate in Ucraina.

"Nessuno dovrà sorprendersi qualora la Russia dovesse provocare un incidente che poi userà per giustificare l'azione militare che ha pianificato". A dichiararlo, intervenendo dalle Hawaii, è stato il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Il rischio di un'azione militare russa è abbastanza alto e la minaccia abbastanza imminente" da rendere l'ordine di lasciare l'Ucraina impartito alla maggior parte del personale diplomatico americano "la cosa prudente da fare".

Negli ultimi giorni non sono stati registrati "drastici cambiamenti" alla frontiera, ha assicurato dal canto suo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Senza cambiamenti sostanziali anche le attività nel 'territori occupati', ha aggiunto, parlando delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, nell'est del paese. L'Ucraina, ha quindi proseguito, continua "a lavorare attivamente con gli alleati e dall'interno", certa che la diplomazia sia l'unica via percorribile per risolvere la crisi. "L'Ucraina non è sola. La situazione è sotto controllo e il paese è preparato a qualunque tipo di scenario", ha assicurato.

TELEFONATA BIDEN-PUTIN

Un colloquio ''professionale e di sostanza'' quello tra il presidente americano Biden e quello russo Putin. Ma , di fatto, "non c'è stato alcun cambiamento fondamentale nella dinamica che si sta svolgendo ormai da diverse settimane", ha riferito un alto funzionario americano ai giornalisti al termine della telefonata. "I due presidenti hanno convenuto che i nostri team rimarranno impegnati nei prossimi giorni'', ma ''la Russia potrebbe decidere comunque di procedere con l'azione militare. Effettivamente, questa resta una possibilità chiara". Gli Stati Uniti, ha proseguito il funzionario citato dalla Cnn, restano "impegnati a mantenere viva la prospettiva di una riduzione dell'escalation attraverso la diplomazia". Allo stesso tempo, però, restiamo con ''gli occhi aperti'' e vediamo chiaramente quello che ''la Russia sta compiendo sul campo, proprio davanti ai nostri occhi''.

"Siamo pronti qualunque cosa accada", ha detto il presidente americano Biden in un tweet, rilanciato dal Dipartimento di Stato americano. "Continuiamo a sollecitare la diplomazia come modo migliore per andare avanti", ha affermato il presidente aggiungendo: "Ma con la Russia che continua a rafforzare le sue forze intorno all'Ucraina, siamo pronti, qualunque cosa accada". Nel colloquio con Putin, Biden ha affermato che ''gli Stati Uniti e i nostri alleati imporranno rapidamente un alto costo alla Russia'' in caso di invasione. E ha esortato il presidente Putin a impegnarsi nella riduzione dell'escalation e nella diplomazia''. Il presidente Usa, prosegue la nota della Casa Bianca, inoltre ''ha ribadito che un'ulteriore invasione russa dell'Ucraina produrrebbe una grande sofferenza umana e danneggerebbe la posizione della Russia''. Ed "è stato chiaro con Putin che gli Stati Uniti sono pronti a tutti gli scenari'' anche se ''restano impegnati nella diplomazia''.

Il presidente russo Putin ha detto a quello americano Biden di non comprendere come mai gli Stati Uniti diffondano notizie false circa l'intenzione della Russia di invadere l'Ucraina. ''Possiamo dire che si è trattato di una conversazione equilibrata e professionale'' ha detto il consigliere per la politica estera del Cremlino Yury Ushakov sempre all'agenzia di stampa Tass. L'isteria degli Stati Uniti sull'Ucraina ha raggiunto il suo culmine, ma la Russia resta impegnata nel dialogo per risolvere la crisi. Lo ha dichiarato il consigliere per la politica estera del Cremlino , Yury Ushakov, che nel corso di una conferenza stampa ha parlato di ''picco di isteria'' americana. Sul colloquio tra Biden e Putin, il Cremlino ha detto che i due leader si sono impegnati a ''continuare'' il dialogo.

UCRAINA

L'Ucraina resta impegnata a una soluzione diplomatica della crisi con la Russia, ma ''siamo pronti a tutto'', ha detto dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dicendosi impegnato con i partner internazionali per evitare un conflitto, ''ma ci possono essere sorprese in qualsiasi momento''. Il governo ucraino, ha proseguito, "è consapevole dei rischi di un'escalation della situazione da parte della Federazione Russa, si prepara a eventuali sviluppi ed è in contatto continuo con i partner internazionali per risolvere il conflitto con mezzi politici e diplomatici".

SVUOTATE AMBASCIATE IN UCRAINA E VIAGGI SCONSIGLIATI 

Intanto non solo la Farnesina ha invitato i connazionali a lasciare l'Ucraina. E vengono inoltre sconsigliati i viaggi nel Paese. "In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente il paese con i mezzi commerciali disponibili", consiglia l'Unità di crisi della Farnesina sul sito Viaggiare Sicuri. "Considerata, inoltre, la situazione di incertezza ai confini, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina e di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d'informazione e su questo sito", si legge nell'aggiornamento appena pubblicato. Si ricorda inoltre che i viaggi "a qualsiasi titolo" nelle regioni di Donetsk e Luhansk ed in Crimea sono "sconsigliati", mentre se presenti nel Paese, come già raccomandato nelle ultime settimane, si invita a registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it e a scaricare la APP "Unità di Crisi".

E' stato deciso di invitare "in via precauzionale" tutti i cittadini italiani presenti in Ucraina a "rientrare con mezzi commerciali" ed è stato lanciato l'invito a "posticipare" tutti i viaggi verso l'Ucraina. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in una dichiarazione al termine della riunione presso l'Unità di crisi della Farnesina. E' stato anche deciso, ha riferito il ministro di fare rientrare "tutto il personale non essenziale" della nostra sede diplomatica a Kiev. "Ovviamente - ha aggiunto -la nostra ambasciata resta pienamente operativa".

La Germania ha annunciato che ridurrà il proprio personale diplomatico a Kiev, anche se manterrà aperta la propria ambasciata. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, che su Twitter ha spiegato di aver ''deciso di rafforzare ulteriormente le misure di prevenzione delle crisi che sono già state adottate". Baerbock ha aggiunto che ''il nostro Consolato Generale Donetsk, con sede a Dnipro dal 2014, è stato temporaneamente trasferito a Leopoli". Berlino ha anche emesso un avviso di viaggio e ha chiesto ai cittadini tedeschi presenti in Ucraina di valutare il rimpatria.

Anche Olanda e Spagna hanno invitato i propri cittadini a lasciare l'Ucraina, di fronte al rischio di un'imminente invasione russa. "La situazione della sicurezza era già preoccupante ed è deteriorata negli ultimi giorni", ha detto il ministro degli Esteri olandese, Wopke Hoekstra, spiegando che la decisione è stata presa di concerto con i Paesi alleati. "A tutti gli spagnoli è consigliato di lasciare temporaneamente il Paese utilizzando le esistenti opzioni di viaggio", ha invece annunciato con un tweet il ministero degli Esteri di Madrid. Altre nazioni europee, oltre all'Italia, che hanno invitato i loro cittadini a asciare il Paese comprendono Germania e Regno Unito.

Stesso invito è arrivato da Francia e Belgio. Lasciare l'Ucraina "finché è ancora possibile" è l'indicazione del Belgio che sconsiglia "fortemente tutti i viaggi verso il territorio ucraino" nel mezzo di quella che definisce una "situazione estremamente imprevedibile". "E' fortemente consigliato lasciare il Paese per i cittadini che attualmente si trovano in Ucraina e la cui presenza non è assolutamente necessaria", si legge nelle raccomandazioni sul sito web del ministero degli Esteri, in cui si precisa che "se la situazione si aggraverà non potrà essere garantita un'evacuazione dall'Ucraina". Il Belgio avverte inoltre che "in caso di peggioramento repentino della situazione i mezzi di comunicazione", il "traffico Internet e telefonico potrebbero subire gravi interruzioni". E questo "potrebbe avere conseguenze gravi sul funzionamento degli aeroporti e ostacolare i viaggi aerei da e verso l'Ucraina".

Il ministro degli Esteri francese ha sconsigliato ai suoi cittadini "qualsiasi viaggio" in Ucraina. "Nel contesto delle tensioni create dall'ammasso delle truppe russe ai confini dell'Ucraina, si raccomanda di essere più vigili", ha affermato il ministero sul suo sito web. "I viaggi verso le aree di confine settentrionale e orientale del Paese sono fortemente sconsigliati", ha aggiunto. "Si consiglia di posticipare tutti i viaggi in Ucraina", ha affermato il ministero, aggiungendo che queste raccomandazioni continueranno a essere aggiornate in base alle informazioni disponibili.

Anche la Svezia ha invitato i propri cittadini a lasciare l'Ucraina appena possibile, sconsigliando qualsiasi viaggio nel Paese. "La situazione è grave e imprevedibile", ha affermato la ministra degli Esteri Ann Linde in un tweet. Attualmente, Stoccolma stima che via siano in Ucraina dai 200 ai 300 cittadini svedesi.

Il Canada ha sospeso le attività presso la sua ambasciata a Kiev, mentre aprirà un ufficio diplomatico a Lviv, nell'Ucraina occidentale. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri Melanie Joly spiegando che ''continuerà la presenza diplomatica del Canada e un forte impegno. Continueranno anche i servizi per i cittadini canadesi nell'ufficio preposto''. ''Tuttavia la nostra capacità di fornire assistenza consolare potrebbe limitarsi notevolmente'', ha aggiunto, spiegando che ''come sempre, in queste situazioni la nostra priorità sono la sicurezza di tutti i canadesi sul campo. I canadesi devono evitare tutti i viaggi in Ucraina''.

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