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Ascoltati i testimoni del disastro

19 agosto 2018 | 15.33
LETTURA: 2 minuti

(Afp)
(Afp)

Sono poco meno di una decina i primi testimoni del crollo di Ponte Morandi, ascoltati in queste ore dalla squadra mobile di Genova nell'ambito dell'indagine sul disastro avvenuto a Genova lo scorso 14 agosto, costato la vita a 43 persone. Gli inquirenti sono al lavoro per chiarire le cause della tragedia, nel quadro dell'inchiesta aperta dalla procura per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

Ad essere sentite sono state alcune persone che si trovavano lungo il torrente Polcevera e che potrebbero fornire indicazioni 'visive' che potrebbero rivelarsi utili per integrare la ricostruzione degli eventi, affidata ai periti dei pm. In particolare sarebbero tre le testimonianze più interessanti, che raccontano da punti di vista diversi la tragedia. Oggetto delle testimonianze, tra cui una prima fornita da una donna che si trovava nella zona dell'Ikea, a poche centinaia di metri dal luogo del crollo, e una seconda fornita da un'ex infermiera, sono le differenti percezioni riguardo all'evento e alla caduta del viadotto e al 'ruolo' degli stralli - i tiranti del ponte - al momento del disastro.

Intanto in queste ore dopo il sequestro delle parti rimaste in piedi del viadotto la polizia scientifica, previe indicazioni dei periti, sta individuando e catalogando i 'pezzi' utili alle indagini, che verranno repertati e poi spostati dall'area, tra cui i veicoli recuperati e tutti quei beni che i periti dei pm indicheranno oltre al materiale indicato nel decreto di sequestro.

Nei prossimi giorni avverrà lo spostamento del materiale. Il sequestro delle macerie non avviene come sequestro del sito ma riguarderà i 'pezzi' che verranno rimossi e portati in un'aera distinta da quella del crollo, selezionati dai consulenti tecnici della procura per la parte rilevante per gli accertamenti delle cause del crollo.

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