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Csel, da Conferenza Stato città due misure per ridurre disavanzo Comuni

27 dicembre 2021 | 10.32
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Oltre che per i Comuni siciliani anche per Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Torino

(Fotogramma)
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Sono due le misure che hanno incassato il via libera della Conferenza Stato città il 16 dicembre: la prima ripartisce 150 milioni di euro tra 193 comuni siciliani per ridurre il disavanzo e metterli in condizione di approvare il bilancio di previsione 2021-2023. L’altra ripartisce la stessa somma tra i Comuni sede di capoluogo di città di metropolitana in cui il disavanzo è talmente vasto da sforare quota 700 euro pro-capite. Quattro le città che corrispondono a questo identikit: Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Torino. E' quanto emerge da un dossier di Centro studi enti locali per l'Adnkronos, basato sull’elaborazione di dati del ministero dell’Interno e del Mef.

Qualcuno ricorderà che la città partenopea aveva già fatto la parte del leone lo scorso luglio in occasione del riparto del cosiddetto 'fondo salva comuni'. Con i suoi oltre 246,5 milioni, Napoli aveva assorbito il 37% delle risorse messe sul tavolo. Anche in questa occasione è stato il capoluogo campano a catalizzare il grosso delle somme in ballo: oltre 85 milioni su 150, pari al 57% del totale.

A seguire il capoluogo piemontese, con 30,2 milioni (20%), Palermo con più di 24 milioni di euro (16%) e Reggio Calabria, ferma a quota 7% con i suoi 10,1 milioni. Va detto però che a Palermo sono stati destinati anche 45 milioni di euro per il tramite del Decreto Sicilia (poco meno di un terzo del totale). Complessivamente, quindi, la quota riservata al capoluogo della Sicilia è di poco inferiore a 70 milioni.

Per quanto riguarda più in dettaglio i 150 milioni stanziati appositamente per gli enti siciliani e ripartiti tra 193 comuni, le province in assoluto più colpite dalla 'crisi dei conti' sono Messina e Catania.

Per avere un’idea di quanto sia dilagante il problema in questa porzione dell’isola basti pensare che sono stati messi in sicurezza, almeno temporaneamente, i conti di 49 comuni su 50 nel messinese e 42 enti catanesi su 58.

A questi si sommano 36 comuni del palermitano, 21 dell’agrigentino, 12 comuni del siracusano, 10 enti in provincia di Ragusa, 9 comuni dell’area di Caltanissetta, altrettanti in provincia di Trapani e 6 in provincia di Enna.

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