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Riforma del Csm, via libera dal Consiglio dei ministri

11 febbraio 2022 | 14.34
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L'approvazione all'unanimità

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende da fonti di governo, ha approvato la riforma del Csm all'unanimità. "La riforma del Csm - dice la ministra della Giustizia Marta Cartabia - era ineludibile per una ragione imminente, che è la scadenza del Consiglio attualmente in carica, che si dovrà rinnovare a luglio, ma anche per stare a fianco della magistratura in questo percorso di rinnovamento e di recupero di fiducia e credibilità su cui ancora pochi giorni fa il presidente della Repubblica ha fatto un richiamo importante".

La riforma del Csm, aggiunge, "era dovuta ai tantissimi magistrati che lavorano quotidianamente silenziosamente fuori da ogni esposizione e ai cittadini che hanno diritto di recuperare piena fiducia nella nostra magistratura". "E' frutto di confronto e dialogo iniziato molti mesi fa, che ha coinvolto anche la magistratura, che è stata ascoltata nelle sue richieste - aggiunge -. E' una riforma esigente nei confronti dei giudici ma che risponde a una esigenza della magistratura, di essere un po' più severa con se stessa perché questo moto di recupero della credibilità viene innanzitutto dall'interno".

"La disciplina delle cariche elettive o degli incarichi tecnici di governo è fondamentalmente la stessa. I magistrati che entrano in politica per via elettorale o per via di incarico non possono tornare a svolgere funzioni giurisdizionali. C'è una differenza, che è stata la modifica introdotta oggi in Consiglio dei ministri che riguarda gli incarichi tecnici, per i quali questo divieto vale se l'incarico tecnico dura almeno un anno".

I TEMPI

"C'è una norma transitoria per affrontare questa urgenza, i 4 mesi per l'adozione dei collegi sono ridotti a 30 giorni dall'adozione della legge. Dovremmo farcela ne abbiamo parlato anche in Consiglio dei ministri". La ministra della Giustizia ha risposto così in conferenza stampa, a una domanda sul possibile rischio che la riforma del sistema elettorale del Csm, approvata oggi in Cdm, possa non entrare in vigore in tempo utile per il rinnovo del Consiglio, previsto a luglio.

"Questi sono emendamenti a un disegno di legge delega già incardinato in Parlamento - ha spiegato - siamo già in una fase avanzata, mi risulta che la Camera abbia già calendarizzato la discussione in aula alla fine di marzo. Se non ci sono intoppi dovremmo farcela senza necessità di proroghe".

"ARGINARE CASI PALAMARA"

"Sull'obiettivo della riforma che lei ha sintetizzato dicendo "arginare i casi Palamara'", assicura la ministra rispondendo a una domanda sul tema, "c'è unanimità di vedute in Parlamento". "C'è stata una condivisione assoluta su quali fossero i nodi della disciplina vigente su cui bisognava intervenire - ha chiarito la ministra - uno di questi è proprio quello delle porte girevoli, del passaggio del magistrato a cariche politiche. Quello su cui ci sono state e permangono differenze che saranno aggiustate in Parlamento è sulla gradazione delle misure".

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