L'Avana, 21 mag. (Adnkronos/Dpa) - "Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo mezzo di comunicazione, un giornale digitale che nasce in un paese che non ha libertà di stampa: Cuba". Così il manifesto firmato da intellettuali e giornalisti di tutto il mondo, tra i quali Mario Vargas Llosa, LechWalesa, l'americano Moises Naim, in occasione del lancio di "14ymedio" il giornale on line di Yoani Sanchez, la blogger diventata il volto della dissidenza cubana.
Nel giorno stesso del lancio del sito, la blogger denuncia un tentativo di sabotaggio dal momento che chi si collegava da Cuba alla pagina del giornale, www.14ymedio.com, veniva spostato verso un proxy, un sito fantasma, yoanislandia.com, che ospita interventi di intellettuali e simpatizzanti del governo di Raul Castro che accusano la Sanchez di essere finanziata dall'estero e di essere interessata solo ai soldi.
"Ma il governo ha scelto una strategia sbagliata, nulla attrae di più di quello che è proibito", afferma la 38enne blogger che ha avviato questa nuova iniziativa editoriale con il marito Reinaldo Escobar. L'obiettivo del giornale è quello di" rompere il monopolio dell'informazione ufficiale" nell'isola: "Abbiamo un impegno verso la verità, la libertà e la difesa dei diritti umani, senza tener conto di ideologie o appartenenze ai partiti", hanno scritto i fondatori del periodico digitale in quella che definiscono "la dichiarazione di intenti".
