Il libro, pubblicato oggi, è stato scritto insieme a Axel Gylden, giornalista francese di 'L'Express'. "E' la prima volta - ha detto Gylden al Guardian - che qualcuno del circolo ristretto di Castro, qualcuno che era parte del sistema ed un testimone diretto degli eventi abbia parlato. Questo cambia l'immagine che abbiamo di Fidel Castro e non solo come il suo stile di vita contraddica le sue parole, ma la sua psicologia e le sue motivazioni".
Sanchez, che oggi ha 65 anni, sostiene che il Lider maximo avesse a disposizione un'isola privata, Cayo Piedra, a sud della Baia dei Porci (luogo della fallita operazione americana per rovesciare il regime castrista), descritta come un "giardino dell'Eden". Qui Castro, oltre a fare pesca subacquea, avrebbe intrattenuto ospiti selezionati, come lo scrittore Gabriel Garcia Marquez, recentemente scomparso.
Sanchez racconta poi che Castro si recava sull'isola a bordo dell'Aquarama II, uno yacht con quattro motori inviato dall'allora leader sovietico Leonid Brezhnev. Tra le altre proprietà presidenziali, ci sarebbe stata anche un'"immensa" tenuta all'Avana, completa di pista da bowling, campo da basket e centro medico completamente attrezzato. Castro, infine, non si sarebbe mai spostato senza almeno 10 bodyguard, compresi due "donatori di sangue", e mentre era sulla sua Mercedes avrebbe tenuto sempre con sé una pistola accanto ai suoi piedi.
