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Cucchi, processo medici: pg chiede prescrizione

06 maggio 2019 | 12.08
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Requisitoria in Corte d'Assise d'appello: "La prescrizione del reato è una sconfitta per la giustizia ma questo processo è stato fatto fra mille difficoltà". Per salvarlo "sarebbe bastato un tocco di umanità"

(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)

Non doversi procedere per prescrizione del reato: è quanto ha chiesto il pg al processo alla Corte d'Assise d'appello in cui sono imputati cinque medici dell'ospedale Sandro Pertini per la morte di Stefano Cucchi, arrestato nell'ottobre 2009 per possesso di droga e deceduto una settimana dopo.

Il procuratore, nel corso della requisitoria ha definito "molto ben fatta" la perizia depositata. "I periti sono stati bravi a far luce sulla vicenda in modo equilibrato - ha detto - sottoscrivo in toto quanto scritto da loro". E ancora: "La prescrizione del reato è una sconfitta per la giustizia ma questo processo è stato fatto fra mille difficoltà" ha sottolineato il pg nella sua requisitoria.

Per salvarlo "sarebbe bastato un tocco di umanità, un gesto, per convincerlo a bere e a mangiare" ha detto il pg Mario Remus. Quando Cucchi fu portato in ospedale, ha aggiunto nella sua requisitoria, "da parte dei medici ci fu un sordo disinteresse delle sue condizioni, non c’è stato alcun ‘ascolto’ clinico: Cucchi non è stato ascoltato e non è stato trattato come avrebbe dovuto". Nel corso del processo, ha sottolineato il pg, sono emersi "tutti gli elementi che indicano la sciatteria e la negligenza che imperversava all’ospedale", primo fra tutti il fatto che nella cartella clinica del paziente "non si diceva mai quanto beveva, era un paziente trascurato, o forse si voleva nascondere qualcosa".

"E’ vero, forse Cucchi era un paziente difficile, ma perché aveva anche delle recriminazioni per come la giustizia lo stava trattando, visto che era incensurato".

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