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Cucchi, sentenza prima di Natale

05 giugno 2019 | 13.36
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Potrebbe finire entro l'anno il processo in Corte d'Assise a Roma sulla morte di Stefano. Archiviata la posizione di tre indagati nel filone sui depistaggi seguiti al decesso

(IPA/FOTOGRAMMA)
(IPA/FOTOGRAMMA)

Potrebbe finire prima di Natale il processo in Corte d'Assise a Roma sulla morte di Stefano Cucchi, arrestato nell’ottobre 2009 per droga e morto una settimana all'ospedale Sandro Pertini. Per questa vicenda sono imputati 5 carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale perché secondo l’accusa avrebbero picchiato il geometra 31enne.

All’udienza è stato infatti fissato il calendario con le prossime udienze del 14 e 26 giugno in cui saranno sentiti nell'aula bunker di Rebibbia i consulenti medici di parte.  Il 19 luglio è invece prevista la requisitoria del pm Giovanni Musarò, quindi toccherà alle parti civili. Gli interventi delle difese dei carabinieri imputati sono stati fissati tra ottobre e novembre.

E' stata intanto archiviata la posizione di tre indagati nell’ambito del filone sui depistaggi seguiti alla morte del giovane. La circostanza è emersa all’udienza del processo, quando il pm Giovanni Musarò ha chiesto di acquisire alcuni documenti tra cui appunto il decreto di archiviazione firmato il 5 aprile scorso dal gip Elvira Tamburelli: le posizioni archiviate riguardano Nico Blanco, all’epoca dei fatti capitano della compagnia dei carabinieri di Montesacro, dell’avvocato Gabriele Giuseppe Di Sano (cugino di Francesco Di Sano, uno dei carabinieri per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio per la vicenda dei depistaggi) e del maresciallo Roberto Mandolini (già sotto processo nel filone principale con le accuse di calunnia e falso). Nel filone sui depistaggi i tre erano indagati a vario titolo e a seconda delle diverse posizioni per favoreggiamento, tentato patrocinio infedele e falso ideologico.

ILARIA CUCCHI - "Per noi è questo un momento estremamente significativo, può essere il momento che segna il cambiamento e riavvicinamento delle istituzioni al cittadino. Come dimostra la costituzione di parte civile dell'Arma nel nostro processo" ha detto all'AdnKronos Ilaria Cucchi.

"All'arma dei Carabinieri come istituzione va tutto il mio rispetto - ha aggiunto - e rappresenta qualcosa di estremamente importante per tutti noi cittadini che non può e non deve essere macchiata dal comportamenti sbagliati di alcuni uomini che indossano quella divisa e che credo debbano essere isolati, allontanati".

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