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Startup: Cuccia (Gambero Rosso), creare terreno fertile per 'cervelli' nel food

07 marzo 2017 | 14.57
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Startup: Cuccia (Gambero Rosso), creare terreno fertile per 'cervelli' nel food

"Questo è un progetto che abbiamo voluto moltissimo, abbiamo collaborato sin dalla fase dell’idea. Credo che il nostro paese sia il più adatto a selezionare, ad accompagnare, a far crescere questo tipo di imprese, perché siamo il paese della biodiversità. Da sempre aborrisco all’idea che dobbiamo trattenere i cervelli; quello che dobbiamo fare è fare in modo che vi sia un terreno fertile per i cervelli. Quindi è fondamentale creare le condizioni affinché questo avvenga". Così Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso e di Startupbootcamp Foodtech, parla con Labitalia dei risultati raggiunti dal programma di accelerazione per startup innovative del food.

"Siamo il paese di gran lunga con il maggior peso di prodotti autoctoni - ribadisce - e questo ha sviluppato, insieme ad altri fenomeni, la cucina più articolata, più innovativa, più contemporanea che c’è sul pianeta. Questo sviluppo della cucina italiana è avvenuto negli ultimi 30 anni e come Gambero Rosso l’abbiamo accompagnata. Ora volevamo avere, anche per guardare al futuro, pure questo laboratorio di incubazione".

"E' coinvolto quel vastissimo settore che va dall’agricoltura all’agroalimentare, alla ristorazione, al turismo, all’ospitalità, e ha una ricaduta sulla meccanica straordinaria. Siamo il primo paese al mondo per meccanica, elettronica, meccatronica. Ma non tutti se ne accorgono", avverte.

"Questo è uno dei motivi - spiega Paolo Cuccia - per cui riteniamo che questo sia stato un ottimo investimento, dal punto di vista delle aspettative di remunerazione ma anche un binocolo verso il futuro che spesso è difficile avere nel nostro paese perché finora non ci sono state questo tipo di iniziative".

"Questi dieci team di startup - sottolinea - stanno crescendo molto bene. Molti sono nel settore dell’Internet of things, quindi non solo il digitale ma le tecnologie abilitanti, di efficienza, che faranno sì che sarà possibile nutrire il nostro pianeta con meno costi e meno sprechi, senza la paura che per anni è stata agitata che resteremo senza acqua e senza cibo".

"Le aziende italiane hanno investito con noi, altre stanno arrivando come sponsor. C’è una base sia di investitori sia di mentor straordinaria. Per dieci società che abbiamo incubato abbiamo più di cento mentor, provenienti da tecnologia, ristorazione, servizi. Intorno a questa iniziativa nata a Roma è partito questo seme di cambiamento e negli anni a venire vedremo cose di grandissima importanza", conclude.

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