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Cultura: Franceschini, servono investimenti e non tagli

15 aprile 2014 | 15.25
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"Questo può essere il ministero economico più importante. Negli anni ho visto tanti governi alternarsi alla guida del Paese, ma al di là del colore politico dei governi, ho sempre riscontrato poca consapevolezza delle potenzialità enormi che questo settore, in particolare adesso che è stata fatta la scelta legislativa di unire turismo e beni culturali, può avere". Parte da questa premessa il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nel suo intervento in commissione Cultura della Camera ascoltato sulle linee programmatiche del suo dicastero, per poi dire con chiarezza che "occorre assolutamente che ci sia consapevolezza sul fatto che non bisogna tagliare in questo settore, ma semmai portare nuove risorse visto che è un settore davvero trainante".

"Esiste, di contro, un problema che conoscete: le risorse. I grandi numeri - li cita Franceschini - sono questi: nel 2000 il bilancio del Mibac sul bilancio dello Stato era lo 0,39%; nel 2013 è diventato lo 0,20%. Rispetto al Pil, nel 2000 era lo 0,18 il bilancio del Mibact ed ora è lo 01,10. E cioè in un settore in cui dovremmo investire per crescere, invece, i governi italiani che si sono via via succeduti hanno ridotto lo spazio, a differenza di quanto hanno fatto gli altri Paesi".

Detto questo "è evidente che, però, dobbiamo ragionare nella stagione in cui siamo e noi siamo alla vigilia di un altro provvedimento legislativo del governo che inciderà molto sulla spending review ed è chiaro, quindi, che un conto è gestire le politiche culturali in una stagione di possibilità di spesa; un conto è farlo in una stagione di tagli alla spesa. In questo schema io sono comunque convinto però che (e la commissione Cultura sono certo mi darà una mano) bisogna assolutamente che ci sia la consapevolezza che nel settore cultura non bisogna tagliare ma - ritorna a bomba - portare nuove risorse, se è vero che il settore cultura è una delle peculiarità italiane e, per questo, capace di trainare la crescita del Paese" . (segue)

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