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Beni culturali: Daverio, opere di tutti praticabile idea di esporle in hotel

21 dicembre 2014 | 11.45
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Il critico e conduttore televisivo interviene nel dibattito sulla proposta lanciata da Culturalia, e accolta con favore da Federalberghi e Federculture, di esporre negli hotel i reperti custoditi nei depositi dei musei: "Il patrimonio culturale appartiene a tutti". Caroli: "Importante conservare l'aura"

Philippe Daverio (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Philippe Daverio (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Io credo che con le dovute garanzie questa sia un'idea praticabile". Così Philippe Daverio interviene nel dibattito sulla proposta lanciata da Culturalia, e accolta con favore da Federalberghi e Federculture, di esporre negli alberghi le opere e i reperti custoditi nei depositi dei musei.

"Penso - sottolinea con l'Adnkronos il critico d'arte e conduttore televisivo - che un bene archeologico, custodito ad esempio in un museo del Mezzogiorno , se venisse esposto - ovviamente in modo ben protetto, quindi in una teca - possa essere di richiamo. Se poi ad esempio, accanto a questa teca viene anche messo un depliant del museo da cui proviene quell'oggetto o ci sia la possibilità di scaricare una app che spieghi l'opera, possa essere ancora più interessante".

Sull'intervento dello storico dell'arte Tomaso Montanari, che si scaglia contro questa proposta, Daverio dice: "Questa è la sua opinione ma è normale che la pensi così. E non è grave. Perché lui rappresenta l'anchilosi del Paese. Ci sono due scuole di pensiero: quella giacobina, alla quale appartengo io, secondo cui le opere d'arte appartengono a tutti; e c'è quella borbonica, conservatrice, di destra, di cui fa parte Montanari, che le opere non appartengono ai cittadini ma a loro, e per questo le difendono". " Esistono ancora direttori di musei che dicono: 'Le mie collezioni...' - conclude il critico - ma il patrimonio culturale appartiene a tutti. Bisogna uscire dalla sudditanza, dobbiamo far sì che i cittadini non siano più sudditi".

Anche per il critico d'arte, Flavio Caroli, "c'è senza dubbio dell'utile nel tirare fuori delle opere d'arte affinché siano fruibili ma bisogna stare molto attenti che l'aura dell'opera, la sua magia, venga mantenuta". "E' importante capire -sottolinea- quali alberghi e quali opere sarebbero coinvolti in questo progetto. Ci vogliono le attrezzature, scientifiche e comunicative, che spieghino il valore di quell'oggetto. Perché altrimenti si rischia di depauperare l'arte". "Bisogna tenere alta l'asticella della comunicazione, incrementare e non diminuire l'aura dell'opera - conclude il critico d'arte e storico dell'arte italiana- l'esposizione andrebbe accompagnata a una mostra oppure a una pubblicazione".

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