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Archeologia: apre al pubblico il nuovo Antiquarium Lucrezia Romana

28 marzo 2015 | 14.59
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Nel cuore della periferia di Roma il museo presenta vent'anni di scoperte archeologiche nel suburbio antico. "Un'iniziativa esemplare", l'ha definita il Sovrintendente speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma Francesco Prosperetti.

Uno dei reperti del Nuovo Antiquarium Lucrezia Romana (Foto della Sovrintendenza Archeologica di Roma)
Uno dei reperti del Nuovo Antiquarium Lucrezia Romana (Foto della Sovrintendenza Archeologica di Roma)

Apre al pubblico l’Antiquarium di Lucrezia Romana, museo archeologico che presenta le importanti scoperte di materiali antichi emersi grazie alle indagini archeologiche svolte in un ampio settore del suburbio sudorientale di Roma negli ultimi venticinque anni. Una prima apertura straordinaria al pubblico è prevista per domani, domenica 29, dalle 9 alle 13. Si terranno visite guidate condotte dagli archeologi che hanno operato sugli scavi dai quali i reperti esposti sono giunti. L'apertura ordinaria inizierà il 31 marzo, per 10 giorni al mese: dalle 9 alle 15 il martedì, il giovedì e la seconda/quarta domenica del mese.

Il progetto di un'esposizione permanente prossima ai luoghi di provenienza dei reperti è nato in seno alla Soprintendenza alla fine degli anni ‘90 quando, in seguito all’intensificarsi dell’attività edilizia e quindi delle indagini archeologiche preventive, il sottosuolo prese a restituire un eccezionale numero di ambienti e di reperti antichi. Come nel caso della principesca villa suburbana della via Anagnina (a sud dei magazzini Ikea) ove gli archeologi, a partire dal febbraio 2010, ritrovarono le strutture di una villa frequentata dall’età repubblicana al V secolo d. C. e più di una dozzina di elementi scultorei di pregio, tra i quali un raffinato Ermafrodito in marmo bianco che per la prima volta viene esposto nell’Antiquarium Lucrezia Romana.

L'Antiquarium Lucrezia Romana documenta la storia del territorio appio-tuscolano. Un bacino che in antico era servito e attraversato dalla Via Latina, importante direttrice di collegamento con i Colli Albani e con la Campania, intorno alla quale sono state trovate numerose ville suburbane e mausolei. Le aree di ricerca archeologica sono località dell’attuale VII municipio: Osteria del Curato, Tor Vergata, Morena, Romanina, Centroni, Cinecittà, Anagnina, Quadraro, quartieri Appio e Tuscolano.

Prosperetti, iniziativa esemplare aprire museo lontano dal centro

Per il Soprintendente speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma Francesco Prosperetti "a circa 14 chilometri dal Campidoglio, in un quartiere abitato da circa trecentomila persone, nasce un nuovo Antiquarium, dove trovano posto opere preziose e uniche, ma anche testimonianze della vita di tutti i giorni dell’epoca romana. È una iniziativa esemplare aprire un museo non al centro della città e lontano dalla zona dei musei. Dovrà essere un luogo di attrazione per i turisti ma anche un punto di riferimento e di attività culturali per gli abitanti di questa popolosa zona della Capitale".

"Da Vermicino viene l’erma maschile in marmo rosso, scavata nel 2006 -spiega Roberto Cereghino, responsabile del territorio per la Soprintendenza- Al Quadraro, invece, in prossimità del IV miglio della via Latina, appartiene un ritrovamento del 1992, quello del non comune gruppo statuario della Nereide su mostro marino. Con l’Antiquarium di via Lucrezia Romana siamo riusciti a esporli riportandoli nel cuore del VII Municipio. Si tratta di centinaia di pezzi pregiati che, dopo il restauro, tornano nell’area d’origine e saranno visitabili per 10 giorni al mese".

Il museo in Via Lucrezia Romana, non lontano dal Grande Raccordo Anulare, è certamente distante dai percorsi del turismo di massa. "Abbiamo progettato un’offerta museale centrale rispetto al VII municipio della capitale. Confortati dal persistente interesse di migliaia di persone che non si stancano di chiedere, affacciati sui nostri scavi, cosa troviamo, in che stato, a quale situazione appartenevano i reperti. E, da tutti, una domanda: dove potremo rivedere quel che trovate? Una richiesta orgogliosa che viene da individui, associazioni e operatori scolastici" riflette Roberto Egidi, l’archeologo che fino al 2012 ha diretto la maggior parte dei cantieri archeologici tributari del nuovo Antiquarium.

L'antropologa Catalano, nei sepolcreti infantili anche i biberon per il latteLa Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma aprirà al pubblico Lucrezia Romana da martedì 31 marzo. L’Antiquarium, 500 metri quadrati di esposizione accessibili a titolo gratuito, è articolato in cinque sale, distribuite in due edifici. Strutture che rappresentano un inno alla riduzione della spesa statale. La Soprintendenza le ha ottenute gratuitamente, con una sovvenzione gestita dal comune di Roma e proveniente dagli 'oneri delle urbanizzazioni delle opere a scomputo’, nell’ambito dei lavori per realizzare un piano di edilizia residenziale pubblica. "Erano due fabbricati destinati alla demolizione -spiega Cereghino- Una grande cisterna e un villino fatiscente: su indicazione della Soprintendenza, alla cisterna è stata sovrapposta una copertura vetrata e ospita ora i reperti mobili, mentre sculture, mosaici e elementi architettonici sono allestiti al piano terreno del villino, una graziosa architettura primi '900 che ospita anche servizi per il pubblico e un ufficio". L’operazione "ha un valore stimabile nell'ordine di un milione di euro -prosegue Cereghino- La Soprintendenza è riuscita a risparmiare anche sugli allestimenti, riutilizzando quelli realizzati per mostre temporanee già concluse".Copiosa la dotazione di testimonianze romane, dalla prima età repubblicana, a quella augustea, fino all’impero, anche nelle sue fasi tardo-antiche. Ogni teca riporta l'indicazione del cantiere o del quartiere di provenienza. Dalle necropoli la maggior parte degli oggetti di uso quotidiano. Gli antropologi, coordinati da Paola Catalano, hanno esaminato più di "600 individui, vissuti in età imperiale -spiega la stessa Catalano- nelle necropoli di Osteria del Curato e Lucrezia Romana. Sepolcreti che hanno rivelato un’alta percentuale di corredi, presenti nel 50% delle sepolture. Le più commoventi sono quelle infantili: vi si trovano monili d’oro, orecchini minuscoli, piccoli gioielli e persino biberon e bollitori per il latte".

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