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Roma: il 9 maggio apre il parco della Porticus Aemilia a Testaccio

06 maggio 2015 | 18.27
LETTURA: 4 minuti

Dal 9 maggio, i cittadini di Testaccio si riappropriano di un'area in disuso, già magazzino della Roma repubblicana. L'archeologo Sebastiani: "Cancellata una vergogna"

Uno scorcio della Porticus Aemilia - Foto di B Fruttini per Soprintendenza Archeologica di Roma
Uno scorcio della Porticus Aemilia - Foto di B Fruttini per Soprintendenza Archeologica di Roma

La Porticus Aemilia diventa un parco pubblico. Sabato, in via Rubattino nel rione Testaccio, con l'apertura dei cancelli, sarà offerto ai cittadini un giardino monumentale e un laboratorio di espressioni artistiche contemporanee immersi tra le rovine. In età repubblicana, l'area della Porticus Aemilia era adibita allo stoccaggio di merci e derrate alimentari, nei pressi dell'Emporium, il porto sul Tevere per le navi provenienti da Ostia, che risalivano il fiume trainate da buoi.

La struttura - costruita nel 193 a.C. e completata nel 174 a.C. - era suddivisa in 50 navate coperte da volte a botte, comprese oggi tra le vie Franklin, Marmorata, Branca e Vespucci. Fruibile di giorno, e illuminata di notte da un impianto che accumula energia da pannelli fotovoltaici, la Porticus Aemilia si distende su 1.200 metri quadrati delimitati da un'inferriata, con pannelli didattici che illustrano la storia del luogo. Previsto, prossimamente, anche l'allestimento di piante e panchine. (FOTO)

Negli ultimi cinquant'anni di storia, la Porticus Aemilia è stata, però, nascosta da rifiuti e baracche: "I lavori della Sovraintendenza archeologica di Roma ha riconsegnato l'area ai cittadini", spiega Francesco Prosperetti, soprintendente per il Colosseo, il Museo nazionale Romano e l'area archeologica romana. "È stata finalmente cancellata una vergogna", ricorda Renato Sebastiani, l'archeologo che ha coordinato il progetto di recupero, con gli scavi effettuati dal 2011 al 2013.

Le indagini, con la partecipazione del KNIR (Royal Netherlands Institute of Rome), hanno documentato in corrispondenza delle arcate la presenza di due vani con pareti intonacate e in ottimo stato di conservazione, al di sotto dell'attuale brecciolino. All'interno dei locali, lungo il muro di fondo, sono state ritrovate tre sepolture di anfore risalenti al V e al VI secolo. Ritrovamento segnale di quanto l'edificio commerciale fosse caduto in disuso a partire dalla fine del III secolo.

Dal mattino del 10 maggio, il parco della Porticus Aemilia offrirà visite guidate gratuite e le prime due opere del progetto stabile 'Porticus in arte', 'Genius loci' e 'Incontro d'amicizia', rispettivamente a cura di Alessandro Gorla e Juri Corti. La prima, con segni grafici ai limiti dell'astratto, descrive le attività della Porticus Aemilia nel corso del tempo. La seconda, in due pannelli, presenta barche da cui discendono personaggi antichi e moderni, per un dialogo continuo.

"Proprio le immagini delle barche - continua Sebastiani - rimandano di continuo all'ex porto interno della Capitale, il luogo della confusione, dell'incontro, della gioia e della sofferenza: l'area della Porticus Aemlia era dedita da lavoro e vorremmo rimanesse, anzi si creasse, o si ricostituisse qui, un nuovo spazio d'incontro, dove le persone possano vedersi, riconoscersi, mantenendo così un tessuto di relazioni positive e non più di estraneità".

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