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Libri: regole militari per la finanza globale, è 'Il capitalismo castrense'

26 maggio 2015 | 15.29
LETTURA: 3 minuti

Un volume scritto a quattro mani da Michele Dattolo e Raffaele Guiscardo

Libri: regole militari per la finanza globale, è 'Il capitalismo castrense'

Un potere finanziario globale che mette in ginocchio gli stati moderni, agendo con le stesse regole del mondo militare. E' la tesi di 'Il capitalismo castrense - Alla scoperta dei poteri forti', un libro scritto a quattro mani da Michele Dattolo e Rodolfo Guiscardo, due ufficiali dell'Esercito, ora in pensione dopo quarant'anni di servizio iniziato nell'Accademia militare, in uscita con il fiorentino Nicomp editore.

Obbedienza, rispetto della gerarchia, premi, punizioni, tenacia fino alla morte nel raggiungimento dell'obiettivo, potenza distruttiva e dissuasiva, spirito di appartenenza ossessivo. Regole militari, appunto, collaudate nei secoli e oggi utilizzate dal capitale finanziario, ribattezzato da Dattolo-Guiscardo 'capitalismo castrense'.

Il libro esamina le varie fasi di affermazione del capitalismo castrense dal 1600 fino ai giorni nostri oggi. Bce, Fed e agenzie di rating sono solo qualche esempio. ''La banca centrale europea - dice Guiscardo - non fa parte dell'Unione europea, non è sottoposta ad alcun vincolo di carattere giuridico, è autonoma ma influenza tutta la realtà europea. Negli Stati Uniti c'è la Federal Reserve. Una banca privata che rappresenta tutte le componenti del capitalismo castrense e che, durante la crisi del 2008, ha fatto gravare sullo Stato il salvataggio per migliaia di miliardi. Le agenzie di rating sono un'altra parte del sistema, società private che hanno una funzione pubblica. La 'banca x' che ha una buona parte dell'agenzia di rating prevale sulla realtà degli stati nazionali, ormai residuali''.

''La conclusione è che i vari stati europei - sottolinea ancora - si danno da fare, sostenendo di poter avere una funzione di rinnovamento della politica e dell'economia, ma se non hanno sovranità monetaria non possono fare niente, non è che non vogliono, non possono. E la cosa grave è che non ce lo dicono''.

''A differenza delle guerre napoleoniche - dicono gli autori - dove l'Armata precedeva sempre l'Intendenza (leggi logistica in senso ampio) ora è l'Intendenza che va avanti (leggi merci e denaro) seguita e protetta dall'Armata. Con una differenza - scrivono i due ufficiali - in passato i militari con le loro regole militari erano al servizio degli Stati che ne dosavano il livello di violenza. Oggi, invece - sostengono i due ufficiali - il capitale ha ridotto gli Stati a semplici pedine di un disegno globale egemonico o, nel migliore dei casi, a comprimari".

Ma al di là di analisi e confronti, l'accusa di Dattolo e Guiscardo è quella di una mancata reazione. ''Gli Stati con le loro Istituzioni - dicono - potevano reagire a questa invasione finanziaria che non è meno pericolosa di quella militare e non l’hanno fatto''.

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