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Il MAXXI di Roma omaggia Nannucci con l'antologica 'Where to start from'

25 giugno 2015 | 13.10
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Un'immagine della mostra di Maurizio Nannucci 'Where to start from' (foto di  Musacchio & Ianniello) - ©Musacchio & Ianniello
Un'immagine della mostra di Maurizio Nannucci 'Where to start from' (foto di Musacchio & Ianniello) - ©Musacchio & Ianniello

Da domani al 18 ottobre 2015, il Maxxi dedica a Maurizio Nannucci, tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea italiana dagli anni Sessanta a oggi, una grande mostra dal titolo ‘Where to start from’, a cura di Bartolomeo Pietromarchi. (GUARDA IL VIDEO)

L’esposizione, ospitata nella Galleria 3 del Maxxi, “è un'antologica -ha spiegato Pietromarchi- ma non segue un percorso cronologico esplorando lavori di matrice storica e più recenti, che interagiscono tra loro attraverso un percorso di luci, colori, forme, scrittura e suoni”.

Due nuovi lavori sono stati realizzati da Nannucci per questa esposizione tra cui l’installazione sonora interattiva ‘Sound Samples’ e ‘More than meets the eye’ una grande opera al neon che, come ha sottolineato il presidente della Fondazione del Museo, Giovanna Melandri, "è stata realizzata dall’artista appositamente per la facciata del Maxxi dove da oggi campeggia e che, grazie agli Amici del Maxxi, entrerà a far parte della collezione del museo". Dagli anni Sessanta, Maurizio Nannucci, è stato punto di riferimento per diverse generazioni di artisti, architetti, musicisti, critici e curatori, esamina il rapporto tra arte, linguaggio e immagine. "Ed è amatissimo e seguitissimo dai giovani artisti", ha tenuto a sottolineare Melandri.

Inaugurata anche Great Land, opera vincitrice dello Yap 2015

La ricerca di Nannucci, da sempre caratterizzata dal dialogo tra discipline diverse, esplora la relazione tra luce, colore, suono e spazio reale e immaginato, che diventa particolarmente evidente nelle sue grandi scritte al neon, come quella realizzata appunto per la facciata del Maxxi "e che -sottolinea Melandri- invita a guardare oltre". Quello di Nannucci è un lavoro concettuale – un’indagine tra cultura e società con un forte legame tra architettura e paesaggio urbano – il cui linguaggio restituisce alle singole parole un valore simbolico e spaziale.

"Credo che l'immagine -ha detto Nannuncci in riferimento alla sua ricerca- superi i limiti della rappresentazione, diventando un'immagine mentale, un'immagine virtuale, un'immagine nata da un sogno o un sogno ad occhi aperti, una immagine vista e relativa, che può essere evocata da una parola, un suono o un odore. La stessa cosa vale per le immagini che si riferiscono e richiedono l’assenza di un oggetto; non le limito e non le riduco a una figura, ma do loro libertà e autonomia fantastica…”

Con la mostra 'Where to start from' si afferma l’importanza e la centralità dell’indagine artistica di Nannucci i cui lavori, presentati nella Galleria 3 convivono in un dialogo reciproco. In mostra: l’installazione 'Anthology (1967/2015…)', un indice di testi e concetti in continuo aggiornamento, e la grande parete in neon bianco 'There is another way of looking at things' in un nuovo allestimento pensato per il Maxxi.

Il curatore, nel percorso le opere di diverse epoche interagiscono tra di loro

L’esposizione presenta opere storiche e anticipatrici come le pagine dei Dattilogrammi (1964/1965)', 'Alfabetofonetico (1967)', M40 (1967), Corner (1968), Colors (1969) la grande installazione The missing poem is the poem (1969), le esplorazioni sonore (dal 1966) e le serie fotografiche Giardini Botanici (1967) e Scrivere sull'acqua (1973).

Parte integrante della mostra è la presentazione dei multipli che l’artista ha prodotto dagli anni Sessanta ad oggi: oltre cento edizioni tra multipli, libri e dischi d’artista, foto, riviste, ephemera, che restituiscono un’altra pratica fondamentale del suo lavoro. "Si tratta di un percorso in cui le opere interagiscono con lo spazio del museo, mutandolo percettivamente come nel caso dell’istallazione sonora ‘Sound Samples’", ha sottolineato Pietromarchi.

Questo lavoro crea un ulteriore collegamento ideale al vicino Auditorium Parco della Musica per il quale l’artista ha realizzato, in collaborazione con Renzo Piano nel 2002, una grande installazione permanente di testi al neon dal titolo Polifonia.

Melandri, il Museo entra nel circuito dell'estate romana

Insieme alla mostra di Nannucci è stata presentata ieri sera al Maxxi anche ‘Great Land’, l’opera vincitrice del concorso Yap Maxxi 2015, il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura, alla sua quinta edizione italiana, organizzato dal museo romano in collaborazione con il MoMA di NY, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern e MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul.

Great Land, realizzato dal gruppo di co-working Corte, è composto da una grande zolla di terra in cui si alternano prato e colline, un parallelepipedo lungo 30 metri, largo 9 e alto 4 rivestito da una superficie specchiante che moltiplica all'infinito il paesaggio al suo interno. Il prato è costellato di piante tipiche della vegetazione spontanea delle campagne e colorati teli da picnic, alcuni fissi che nascondono ugelli da cui zampilla acqua e altri mobili a disposizione dei visitatori che vorranno usufruirne.

Su un lato dell’installazione si apre il palco che ospita gli eventi della programmazione estiva di Yap Fest 2015, tutti a ingresso libero. "Un festival che farà parte di un progetto più ampio perché -ha annunciato Melandri- quest’anno il Maxxi entra nel circuito dell’estate romana".

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