Da domani al 26 settembre la Pinacoteca Comunale di Gaeta ospiterà, dopo Martha Cooper, un altro famoso artista statunitense: Paul Jenkins (1923-2012). La mostra, dal titolo 'Paul Jenkins. I colori dell’invisibile', riveste un particolare interesse in quanto Jenkins, nel suo girovagare per il mondo, ha soggiornato negli anni Cinquanta anche in Italia, a Taormina, e recentemente è stata allestita una delle sue prime mostre postume in Italia, a Prato.
Le opere provengono da collezioni private e dalla Montecarlo International Art di Antonio Sapone che ha conosciuto direttamente l’Artista a Parigi, negli anni conclusivi della sua lunga carriera, quando ormai aveva scelto di vivere e lavorare alternativamente tra Francia e Stati Uniti, New York, dove si spense nel 2012. La mostra presenterà un’articolata esposizione di opere chiamate 'Phenomena', titolo generale attribuito dal Maestro alle sue opere dopo aver letto gli scritti di Kant e le teorie del colore di Goethe, a cui segue una frase o un riferimento al luogo di ispirazione.
Jenkins è stato definito un espressionista astratto o ancora un 'fenomenista' astratto; ha studiato presso la Art Students League di New York con Yasuo Kuniyoshi e Morris Kantor dove ha conosciuto Mar Rothko, Jackson Pollock, Lee Krasner e Barnet Newman. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni e sono patrimonio di musei di tutto il mondo. La cura scientifica è affidata a Giorgio Agnisola e il catalogo, curato dall’Associazione Culturale Novecento, si avvale del contributo di Marcello Carlino. L'esposizione è promossa dal Comune di Gaeta, dall’Associazione Culturale Novecento, da Monte-Carlo International Art e da Antonio e Paola Sapone.