'Il mare (al tempo) dei dinosauri' è la mostra allestita dalla Zoic, azienda specializzata nel campo paleontologico, e curata da Flavio Bacchia, in corso presso il sito archeologico Villaggio del Pescatore di Trieste, che in occasione di Ferragosto, da domani a domenica, esporrà campioni di ambra cretacea risalenti a 100 milioni di anni fa. Per la prima volta in Italia, sarà possibile osservare attraverso una telecamera connessa a un microscopio e collegata a un monitor gli insetti contenuti nell''ambra dei dinosauri', tra cui una zanzara e un fiore, materiale su cui si basa la presunzione scientifica del kolossal 'Jurassic Park'.
"L'ambra è una resina fossile che talvolta ingloba resti di insetti, piante, molluschi e anche vertebrati, rimasti appiccicati quando la sostanza era ancora fresca e colava lungo il tronco degli alberi - spiega Andrea Colla, entomologo del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste - il materiale è abbondante in depositi terziari, con età variabili dai 40 milioni di anni in su. Abbiamo impiegato anni e anni per ottenere finalmente dei campioni interessanti di età cretacea".
In 'Jurassic Park' la clonazione dei dinosauri parte con l'estrazione del dna di questi animali, contenuto nel sangue che zanzare mesozoiche avrebbero succhiato. Concetto estremo ma non totalmente assurdo, come spiega il curatore Flavio Bacchia: "L'ambra è un materiale che potrebbe conservare il dna anche per milioni e milioni di anni e finalmente, con la collaborazione del Museo di Trieste abbiamo individuato un reperto che rappresenta la pietra miliare della saga di Spielberg".
