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Archeologia: al Museo Nazionale Romano le principesse dell'antica 'Collatia'

10 dicembre 2015 | 18.31
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La sepoltura di 'Collatia' in fase di scavo
La sepoltura di 'Collatia' in fase di scavo

Tre corredi principeschi, uno maschile e due femminili, di cui è stata appena concluso il restauro e lo studio. Sepolture, di cui è stato ritrovato anche il carro da guerra, la spada e lo scettro, rinvenute nel sito archeologico di La Rustica e datate tra l’VIII e il VII secolo a.C. (III e IV periodo della cultura laziale). Reperti che vengono ora esposti nella nuova sala della sezione 'Protostoria dei popoli latini' del Museo Nazionale Romano, la sala 'Principesse e principi dall’antica Collatia', che è stata aperta oggi alle Terme di Diocleziano a Roma.

Sono stati gli scavi condotti dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma, a consentire di localizzare con certezza, in corrispondenza della borgata di La Rustica, l’antico centro di Collatia, ricordato dalle fonti e legato alla storia della nascita della repubblica a Roma. L a scoperta del sepolcreto e dell’abitato arcaici in corrispondenza di La Rustica risale al 1972, quando si stava costruendo il tratto di penetrazione urbana dell’autostrada Roma-L’Aquila.

Tra il 2009 e il 2012 i lavori di archeologia preventiva per l’ampliamento di questo tratto autostradale hanno portato alla luce le tre tombe esposte da oggi, insieme ad altre sepolture ancora in fase di studio e restauro. Alle indagini sul campo come al successivo lavoro in laboratorio sui reperti hanno partecipato studiosi di diverse discipline e specializzazioni.

Questo lavoro interdisciplinare ha consentito di ricostruire il quadro dello stile di vita e dell’organizzazione della comunità dell’antica Collatia in epoca protostorica.L’apertura di questa nuova sala della sezione di 'Protostoria dei popoli latini', ospitata al primo piano del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, arricchisce la collezione permanente che illustra e valorizza lo sviluppo della cultura laziale, compreso tra la fine dell’età del bronzo (XI secolo a.C.) e l’età del ferro fino all’orientalizzante (X-inizio del VI secolo a.C.), con uno dei più importanti ritrovamenti degli ultimi decenni, rimasto inedito fino ad oggi.

"La vicenda di Collatia è una vicenda particolare e significativa, perché riesce ad inquadrare la nascita e la crescita di Roma nell’ambiente in cui il seme della città ha germinato", ha spiegato il soprintendente dell’area archeologica di Roma, Francesco Prosperetti, durante la conferenza stampa di presentazione della nuova sala della sezione protostoria dei popoli latini del Museo Nazionale alle Terme di Diocleziano.

"Lo studio sulle comunità protostoriche - ha sottolineato Prosperetti - è frutto di decenni di ricerche archeologiche, che hanno avuto l’opportunità di riconnettere tante informazioni sul momento in cui Roma comincia a nascere e sulla crescita del suo potere sui popoli del Lazio ad essa preesistenti. Di Collatia si sono perse le tracce durante i secoli e si sono susseguite ipotesi di dove fosse questa città. Le uniche tracce certe sono quelle lasciate dalle sepolture, riemerse dai lavori dell’A24 – ha aggiunto il Soprintendente".

"Non sono tombe qualsiasi - ha concluso Prosperetti -perché destinate a principesse e principi. I corredi ritrovati sono corredi speciali, unici per la loro importanza, a testimonianza di questa realtà che si potrebbe definire “feudale”, precedente all’egemonia di Roma. Erano luoghi in cui esistevano importanti personaggi che avevano forza e potere su limitate porzioni di territorio, spesso in lite tra loro – ha infine concluso Prosperetti – Per questo motivo troviamo, in due sepolture, veri carri da guerra di cui sono rimaste intatte le parti metalliche".

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