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Archeologia: Carandini racconta l'antica Roma al Piccolo Eliseo

13 gennaio 2016 | 19.01
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L'archeologo Andrea Carandini
L'archeologo Andrea Carandini

"L'archeologo è come Freud, sono trent'anni che scavo dentro. Anche lì si porta alla luce, si cercano radici, fondamenta". Parole di Andrea Carandini, presidente del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) e uno dei massimi archeologi contemporanei, che da giovedì 21 gennaio presenterà al Piccolo Eliseo un ciclo di incontri dedicati allo straordinario patrimonio artistico, archeologico e monumentale di Roma antica dal titolo 'Passeggiate nel cuore di Roma antica tra Romolo e Costantino'.

Quattro appuntamenti a cadenza mensile che ripercorrono la storia dei luoghi e degli eventi che vi si svolsero. Una sintesi (fino al 21 aprile) storico, topografica e archeologica del cuore dell’Urbe, tra l’VIII secolo a.C. e il IV secolo d.C., con le sue meraviglie e i suoi monumenti.

Il Palatino e, in particolare, la sua pendice settentrionale erano il cuore di Roma antica. Qui, attorno alla metà dell’VIII secolo a.C., vengono edificati edifici sacri e pubblici che erano il fulcro della città stato. Col passare del tempo il paesaggio del monte e della pendice mutano: prima accogliendo le dimore dell’aristocrazia e poi i palazzi degli imperatori e grandi edifici funzionali.

Si comincia giovedì 21 gennaio alle 17.30 con 'Il tempo dei primi re: tra Romolo e Tarquinio Prisco (750-530 a.C.)'. Si prosegue poi giovedì 18 febbraio alle 17,30 con 'Dagli ultimi re alla tarda repubblica: tra Servio Tullio e Giulio Cesare (530-44 a.C.)' sulla storia di Servio Tullio che dà inizio a un lungo processo che porterà sulla pendice del Palatino le splendide dimore dei più illustri uomini della città e che giungerà al culmine in età tardo-repubblicana.

Sempre alle 17.30 giovedì 17 marzo ci sarà 'Dalla fine della repubblica a Nerone: tra il triumvirato e il grande incendio (44 a.C.-64 d.C.)' che racconta come, dopo le guerre civili e la fine della Repubblica, Augusto rifonda, ingrandisce e abbellisce la città. Sotto i suoi successori le dimore palatine dell’aristocrazia senatoria vengono sostituite dai palazzi imperiali. Tutto sarà interrotto dalla distruzione causata dall’incendio neroniano.

Infine l'ultimo incontro dal titolo 'L’età imperiale: tra l’incendio di Nerone e Costantino (64 d.C.-IV secolo d.C.)' che si svolgerà giovedì 21 aprile e che racconta la nuova rivoluzione urbanistica, quella neroniana, iniziata dopo l'incendio. Il tiranno puntava a trasformare Roma in una grande e regolare capitale ellenistica incentrata sulla sua sconfinata reggia, la Domus Aurea. L’assolutismo di Nerone e la sua sconfinata dimora falliscono e vengono sepolti dalle opere degli imperatori successivi, ma il tessuto cittadino rimarrà lo stesso fino alla fine dell’impero.

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