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'Dive into time'

Officine Panerai, in mostra a Firenze la storia e il futuro del marchio di alta orologeria

17 maggio 2016 | 14.28
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Radiomir 1940 Minute Repeater Carillon Tourbillon (Foto dal sito Officine Panerai)
Radiomir 1940 Minute Repeater Carillon Tourbillon (Foto dal sito Officine Panerai)

Un'esposizione di pezzi storici e molte novità in anteprima mondiale alla scoperta del passato, del presente e del futuro del marchio di alta orologeria Officine Panerai. E' in programma dal 18 al 21 maggio 2016 nella cripta dell’ex Basilica di San Pancrazio, sede del Museo Marino Marini, nel centro di Firenze, la mostra 'Panerai-Dive into time'.

L'esposizione ospiterà in 1000 mq un’inedita selezione di creazioni appartenenti alle diverse epoche dell’affascinante storia del marchio fiorentino: le geniali intuizioni in tema di ottica e meccanica e i primi strumenti realizzati dalla famiglia Panerai all’inizio del secolo scorso; gli iconici orologi creati per la Regia Marina Italiana tra gli anni Trenta e Cinquanta; una panoramica dei modelli creati nei quasi vent’anni di appartenenza al Gruppo Richemont, che ha trasformato un orologio conosciuto solo ai collezionisti in uno dei più ammirati marchi internazionali di alta orologeria sportiva.

Il viaggio attraverso il passato di Panerai condurrà infine alla scoperta del presente e alla visione del futuro della marca, che in occasione della mostra presenterà in anteprima mondiale una straordinaria selezione di nuovi modelli.

"Tutti oggi parlano dell’importanza dello 'story telling'. Noi una storia da raccontare l’abbiamo davvero - dice Angelo Bonati, ceo di Officine Panerai, in un'intervista lunedì a 'Il Sole 24 Ore' - Officine Panerai nacque a Firenze nel 1860 come laboratorio, negozio e scuola di orologeria".

"Negli anni siamo stati fornitori della Regia Marina e della Marina militare italiana, ad esempio, ma non abbiamo mai smesso di fare ricerca su forme e materiali. Molti appassionati e collezionisti - sottolinea - sanno tutto di noi; tanti altri clienti, in particolare quelli più giovani, hanno bisogno di un racconto. Anzi: lo desiderano, perché - conclude Bonati - vogliono essere certi di acquistare qualcosa di più di un orologio".

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